Traduttore

I miei blogs personali :

ENTRA NEL MIO SITO WWW.ARTECARLA.IT
-------------------
Ciao e benvenuti.
Mi chiamo Carla COLOMBO, sono una pittrice e scrivo di poesia, ma, poichè amo tanto l'arte , oltre al mio sito ed ai miei blogs che qui sotto vedete, ho aperto questa Galleria virtuale per dare spazio all'arte di altri artisti. A tutto il marzo 2017 hanno esposto la loro arte su queste pagine virtuali 100 artisti con diverse espressioni artistiche: pittura, scultura, poesia, musica, fotografia ed altro
..e per ora mi fermo qui con un caloroso saluto a tutti quanti. Contattatemi come e quando volete: carla_colombo@libero.it

Buona arte a tutti!

DESIDERI una recensione alla tua arte timbrata e firmata?

DESIDERI una recensione alla tua arte  timbrata e firmata?
SE DESIDERI UNA RECENSIONE SULLA TUA ARTE, contattami: carla_colombo@libero.it

mercoledì 30 giugno 2010

CAMILLO BRIVIO (per noi CAM) e la Sua anima artistica


Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, l'idea del progetto A.A.CERCASI RITRATTO mi è venuta così, il solito flash. e come spesso mi succede, lancio l'idea-proposta quasi per gioco una sera di qualche mese fa sul sito equilibriarte, sito frequentato da moltissimi "artisti" che come me, amano esporre le proprie opere ponendo le stesse a giudizio di altri artisti .

Quella sera, non lo nascondo, ho avuto il timore che la cosa venisse un pochino snobbata, oppure addirittura ignorata,  invece,  tempo zero, il carissimo Cam che avevo già avuto modo di conoscere a seguito di una sua graditissima visita ad una mia personale, mi ha prontamente risposto con questa frase (Cam è sempre di poche parole, ma decise)  che ricordo perfettamente perchè, secondo me, densa di generosità artistica  :
" io ci posso provare ! "
Mi è parso uno scritto esaltante nella sua semplicità!!!
Non avevo dubbi sul risultato del ritratto che Cam avrebbe eseguito  perchè apprezzo molto il Suo modo di esprimere Arte, ma ero stata colpita soprattutto per la Sua spontanea generosità...così immediata e diretta.
---
Al di là del "dover" scrivere di Cam, perchè le modalità di partecipazione all'niziativa lo prevedono per tutti i partecipanti, ammetto che mi sarebbe piaciuto lo stesso scrivere  di lui e della sua arte e spero che  in queste pagine riuscirò a dare tutto ciò che l'arte di  CAM merita, ma spero di dar risalto anche a tutto il suo essere artista e naturalmente uomo.
Ecco che allora con molto, ma molto piacere voglio dedicare a Cam queste pagine con tutte le mie modeste capacità per far sì che questa sua personale on-line sia un mio personale e sentito omaggio alla sua Arte ma soprattutto alla sua persona.


Il mio  ritratto che Cam ha eseguito.
olio su tela dim. cm. 30x40 maggio 2010

---

ECCO DUNQUE a Voi tutti ...
----
CAMILLO BRIVIO
 
Indirizzo di casa: v  G. Matteotti n. 63
 Brugherio (Monza Brianza)
(dietro benestare)
tel. 039 877644

cell. 349 1613107
siti d'arte dove l'artista è presente :


http://www.artmajeur.com/camillobrivio/

http://www.equilibriarte.org/CamBrivio




Camillo Brivio nasce il 18 Luglio 1951
a Brugherio (Monza Brianza)
dove attualmente vive e lavora.



La sua pittura è tutta un susseguirsi di linee morbide che delimitano i soggetti rappresentati su uno sfondo rosso...quasi di cotto etrusco.
Le sue composizioni sono come un graffito antico.. che..serpeggiando su una superficie vibrante..ora densa di materia e colore ora diluita..sa trasmettere un fascino particolare..il sussurro di un racconto..l'eco di un carme pensato e mai scritto..



Biro "autoritratto"

Autoritratto
olio su tela dim. cm. 18x24

 scrive Cam..,accompagnando questo suo autoritratto
(tratto dal sito di equilibriarte )



e si.. da grande cosa farò..?
ho ancora idee confuse in merito..
intanto procedo con una voglia nuova e con curiosità..
mettere alla prova questi colori che avevo scordato
e ancor più mettere alla prova me..
grazie.. anche se so che non vorresti rigraziamenti..
per la spinta forte!!

Camillo Brivio
29.01.2009 13:43

----

PER CONOSCERE ANCORA DI PIU' CAM
(un originale modo di parlare di sè...)

Cam Brivio intervistato da Camillo Brivio


Gli anni 60 hanno segnato una grande ripresa economica della nazione ..
La forza sindacale era in fermento e le rivendicazioni erano all’ordine di tutti i giorni..
Da una parte i movimenti degli studenti davano sostegno ad una parte o all’altra della politica..
Era un macello..!!
Dall’altra i movimenti agli estremi politici delle due parti si davano battaglia nelle piazze
E nelle piazze si viveva la speranza.. che col tempo si è trasformata in delusione.


Domanda: ma lei.. Cam da dove ha cominciato.. c’è una scintilla .. all’inizio?
Risposta: era il 1957 settembre .. nei primi giorni.. grembiulino nero e colletto bianco .. un fiocco azzurro gonfio e lucido.. li incontro il mio primo sguardo.. Antonia la maestra .. il primo giorno..
Dissero che io non avevo il coraggio di parlare .. ed in effetti non dissi nulla.
Astuccio nuovo e qualche manciata di matite colorate.. e sul primo foglio della mia vita disegnai un giglio
Come quelli che la nonna raccoglieva nell’orto..
Bianco .. a spicchi rivolti in giù petali spruzzati di arancio e bruno..
Quanto vedevo era la mia realtà.. e la mano andava facile .. e il caldo saliva alle guance
Lo porsi a lei.. alzandomi in punta di piedi aggrappato al bordo della cattedra.. lo porsi e mi pareva un giglio vero.
La mia mano era mancina.. la mia mano fu fermata e ho imparato a scrivere con la destra .. come gli altri
Ma i compiti a casa no.. quelli li facevo a modo mio.. così ora non faccio a caso come faccio.. quello che capita va sempre bene, destra .. sinistra.. pennello.. matita.. la mia è una mente sola.
Domanda: quindi è da sempre che vive questa bella avventura..
Risposta: si .. l’ottica è cambiata.. il tempo ha forgiato i miei lineamenti..
Ho dormito molto.. la mia tana è molto accogliente.. ho costruito poco..
Altre priorità.. da sempre sopito.. il desiderio di comunicare mi ha visto pigro e non motivato
Ma ho ben ferma nella mente l’immagine di me bambino.. le dimensioni enormi di ogni cosa che circonda me.. le dimensioni che arrivano sui fogli.. le sensazioni .. la consapevolezza del colore, della forma e del volume.. una visione pulita se vogliamo ma limitata alla conoscenza che un bambino acquisisce in quel periodo di vita.. le forme non ancora consuete determinano le semplicità di compimento di un’immagine.. la mancanza di dettagli importanti riducono all’essenziale le forme ed i colori.. un po come succede quando inesorabilmente si arriva alla soluzione,, quando si è raggiunto dopo il lungo percorso della vita .. la meta.. quando.. si vorrebbe cancellare tutto quanto ha inquinato e corrotto il bisogno.
Quel semplice ingenuo messaggio d’amore..
La fuga dalla realtà è la risposta più facile.. la fuga nell’assurdo.. nell’irreale.. è la via più facile.
Ma il messaggio sarà oltremodo contorto a celare.. il ricordo
Cosi decido ci cancellare dai miei dipinti la realtà e cerco disperatamente l’ impronta di quando ero
un bambino che non parlava mai


---------

Personalmente questa "intervista" di Camillo a Camillo mi ha piacevolmente colpita, per la spontaneità di scrittura e per alcuni passaggi molto ben presenti in tutti noi, bambini di allora....

..e se volete seguite ancora le successive pagine, avrete modo di scoprire alcune sfaccettature che io amo definire affascinanti ed un pochino misteriose della Sua ARTE.




l'artista durante la visita alla mia personale
FRAMMENTI D'ARTE - febbraio 2009











  ritengo doveroso sottolineare che l'artista
non ci tiene minimamente a rendere pubblico l'elenco degli eventi ai quali ha partecipato al quale, dice, non dà nessunissima importanza, ma non per l'evento, ma per la Sua vena artistica.
E' un pittore che non ama vendere "e questo la dice lunga" e proprio perchè non vuole vendere indica dei prezzi alle sue opere piuttosto alti.
Gli attimi della Sua pittura sono essenzialmente suoi e per il soggetto che stà rappresentando, e mi viene normale pensare così valutando la dedica che ha scritto sulla tela del ritratto a me dedicato : UN MIO ATTIMO PER TE.

---------
Prima di darVi appuntamento alle prossime pagine, comunico  
che l'artista ha deciso di eseguire un ritratto  ad un lettore/lettrice che lascerà un commento dietro presentazione di fotografia con tecnica che al momento sarà più congeniale all'artista.
La fortunata/fortunato sarà scelta/o direttamente dall'artista stesso  (non conoscono le modalità)
Un regalo quindi molto appetibile...ma che manifesta  ancora una voltà l'animo generoso di questo nostro artista. 


ALLA PROSSIMA PAGINA 

sabato 26 giugno 2010

COMMIATO-PROGETTO DI ALESSANDRO - ULTIMA PAGINA A LUI DEDICATA

AGGIORNAMENTO - 9 APRILE 2024

Ad oggi è in corso la riproposta delle varie personali inserite sul mio spazio facebook.

ALESSANDRO MONTALTO, dopo il Suo ringraziamento molto lusinghiero nei miei confronti e per il lavoro svolto, mi manda gli aggiornamenti alla data di cui sopra del Suo percorso letterario e di ricerca.

Con molto piacere ed in amicizia pubblico:

Un caro saluto.
Ringrazio Carla di vero cuore per aver proposto - nuovamente - quella che fu la mia vetrina di allora.
Ricordo chiaramente!
Giugno 2010.
In mostra, alcune composizioni poetiche tratte dalle tre sezioni della mia silloge poetica simbolista "Frammenti amalgamati", Edizioni Incontro, 2006, illustrato ("Sussurri dalla Natura", "Versi d'Amore", "Urla dall'Essere").
Quattordici anni fa, ci fu un gran interagire. Disquisimmo sulla mia poetica e profondamente. Quella vetrina, grazie a Carla, fu un trampolino di lancio che mi permise di ampliare le vedute e le conoscenze. Allora, conobbi Adelaide Bonfanti e tanti altri con cui coltivai un andirivieni di e-mail davvero molto coinvolgenti.
Da allora, ho dato alle stampe:

1) "Racconti dell'indefinito" (Edizioni Incontro, 2015, narrativa sperimentale, illustrato);
2) "Storie di uomini e vite d'eroi" (Edizioni Efesto, Roma, 2016, 340 pagine, illustrato, narrativa storica);
3) "Elmetti e gessetti. Un fante. Un diario. Un rifugio." (Edizioni Efesto, Roma, 2018, illustrato, narrativa storica, 420 pagine);
4) un libro - fumetto (2018);
5) "La colonna spezzata" (Edizioni Efesto, Roma, 2020, 120 pagine, illustrato, narrativa storica. Scritto a quattro mani con il maresciallo Sergio Allegra. Prefazione del Generale Michele Di Martino dell'Arma dei Carabinieri);
6) "Manoscritti dimenticati" (Edizioni Efesto, Roma, 2023, 350 pagine, illustrato, narrativa).
Dell'altro bolle in pentola. In divenire, altri due corposi testi di narrativa storica e - spero - il prosieguo di "Manoscritti dimenticati".

A Carla, non può non essere riconosciuto il grande merito di aver dato voce e vetrina, confronto e prolungata interazione con più cerchie di cultori e appassionati nonché - non da meno - ascolto e condivisione, a molti autori/autrici e artisti che, viceversa, non avrebbero avuto tutto ciò faticando oltre misura.
Carla ha saputo cogliere (ben prima di molti!) quello che è il potenziale del web attraverso la gratuità e senza porre in essere arrivismi o altro di demotivante.
Di regione in regione, alcune firme hanno incontrato altri profili dialogando e crescendo assieme.
Mica poco!
La piattaforma digitale e interattiva messa su, di anno in anno, equivale a un lavoro immane e degno di gratitudine.
Un caro abbraccio.

GRAZIE ALESSANDRO. 
---------------------------------------------


Mancano pochi giorni alla chiusura della  personale di ALESSANDRO MONTALTO con le poesie raccolte nel volume


FRAMMENTI AMALGAMATI.


Ho avuto l'opportunità di contattare in questi giorni qualcuno di Voi che ha lasciato commenti e la prima espressione che mi è stata esternata è che la poesia di Alessandro "non è per tutti" e mi sto convincendo che è proprio così.
Lo stesso Alessandro del resto ha confermato la cosa sviscerando però in modo dettagliato il suo scrivere e del perché del suo scrivere.
Io sostengo comunque da semplice lettrice che la Sua è comunque una gran voglia di dire e di esternare, e conoscendo tanto sulla letteratura in genere probabilmente adotta tutte le sue "armi" per elargire vocaboli, forme espressive magari non commestibili alla maggioranza di noi.
Personalmente sono molto sodidsfatta di come è andata la proposta qui presentata, proprio per aver posto il lettore davanti ad un modo diverso di "Fare poesia" .
La mia certezza è che ALESSANDRO ha davvero tantissimo da dire e scrivere e gli auguro di cuore un futuro brillante e piene di soddisfazioni in tutti i sensi.

Ad majora .....
Carla Colombo

--------------
SCRIVE ALESSANDRO :

È giunta l’ora dei saluti…

…Grazie di cuore a tutti.

“Il mondo è piccolo e ci rincontreremo”


Salve a tutti. Così come in ogni dinamica umana, anche per me, è giunto il momento di porgere quello che si suol definire un “commiato”, da intendersi, mi auguro, non come un allontanamento troncante, bensì come un “arrivederci”. “Il mondo è piccolo e ci rincontreremo”, recitava l’ultima delle “nuvole parlanti” di un albo fumettistico da me tanto amato. E… mi auguro ancora, sia così, con tutti coloro i quali hanno trovato un attimo per soffermarsi sulla mia vetrina per porgere un commento “al mio modo di far poesia” o un semplice saluto alla mia persona. Grazie di cuore a tutti.
Un grazie particolare va a Carla Colombo, senza l’intervento della quale non sarei riuscito a vivere questa esperienza, direi, formativa.
Credo che Carla sia un autentico mecenate dei tempi moderni, perché ha saputo trovare e mescolare quelli che sono gli ingredienti per patrocinare, nel mondo d’oggigiorno che è assai caoticamente dispersivo, figure artistiche d’ogni dove, tramite la multimedialità e l’interazione in tempo reale fra pubblico e autore. Fra l’altro, in maniera del tutto gratuita (in un mondo in cui vige l’egida della speculazione a tutto spiano e su ogni versante). Un grazie, di degno spessore, va, anche, a mio Zio Carmelo, il Professore Cozzo, pittore, scultore e poeta, già ospitato sul blog di Carla Colombo e che ha agito da spontaneo anello di congiunzione fra me e il variopinto poliedrico universo de “lavostraartediCarlaColombo”. Mi scuso per tutti i ritardi, da me involontariamente intrapresi, nel dare risposta a coloro i quali si sono ben espressi attraverso la vetrina, ma, purtroppo, quelli che sono i doveri quotidiani non mi hanno permesso di essere celere nell’interloquire. Nonostante questi intrinseci impedimenti, ho comunque risposto a tutti; occorre soltanto aprire la colonna dei commenti di ognuno dei moduli intelaiati da Carla per appurarlo. Per quanto concerne, invece, il modulo con più commenti (oltre venticinque, credo…), la risposta, ben lunga e assai strutturata, è stata inserita, dalla stessa Carla, in prima pagina, perché la più descrittiva della mia poesia. Ho fornito risposte di vario tipo, ma, ognuna, credo, possa essere valida anche per altri commentatori oltre al diretto interessato. Carla mi ha già fatto pervenire l’elenco degli indirizzi verso i quali far recapitare il mio volumetto con dedica. Provvederò quanto prima a spedire ogni cosa e inserirò, in ogni plico, una lettera di breve presentazione del libricino. Rimango a completa disposizione per ulteriori commenti o approfondimenti sulla mia poesia (nel libricino, tra l’altro, troverete il mio indirizzo e – mail). Grazie ancora e a presto. Alessandro Montalto.

Un frammento ne accompagna un altro…

… nell’immenso puzzle della vita.

Cosa farò dopo “Frammenti amalgamati”…


“Frammenti amalgamati” è stato un gran bell’esperimento poetico. Mi piacerebbe dare alla luce due racconti: “L’insolito episodio del Professor Dell’Arem (dalle confidenziali intimità del suo diario)” e “Il podere sull’isola degli alcioni”. Pure questo, mi auguro, possa essere un altro esperimento letterario, allo scopo di coinvolgere il lettore anche attraverso le immagini e qualcosa di particolare. Da questi racconti, c’è chi vorrebbe sviluppare una sorta di lavoro fumettistico. Cosa che mi affascina parecchio. Vi farò sapere… Grazie ancora per l’attenzione rivoltami e a presto. Alessandro Montalto


----------



allora IN BOCCA AL LUPO ALE...(CREPI) DA PARTE MIA MA PENSO DI INTERPRETARE ANCHE L'AUGURIO DI TUTTI I LETTORI DEL BLOG. CIAOOOOOOOOOOO E GRAZIE


Desidero precisare a tutti Voi che siete intervenuti che sarà mia premura inviare al poeta l'elenco con tutti gli indirizzi a fine mese.
Sarà a cura dello stesso provvedere alla spedizione.

Invito coloro che non mi avessero ancora indicato il loro recapito postale, di farlo entro fine mese, affinchè possano ricevere il volume. 
Grazie a tutti .


Vi aspetto al prossimo artista pittore-poeta che sarà CAMILLO BRIVIO DI BRUGHERIO MI (ed anche qui materiale assolutamente da CONOSCERE)

mercoledì 23 giugno 2010

BUON COMPLEANNO ALESSANDRO

Per merito della affezionata lettrice SIMONA
che ha memorizzato la data del compleanno di ALESSANDRO MONTALTO (vedi biografia)



OGGI 23 GIUGNO

B U O N    C O M P L E A N N O

AUGURI DA PARTE MIA

E MI PERMETTO

DA TUTTE LE LETTRICI E LETTORI

DEL BLOG

LA VOSTRA ARTE.





.......CHE SIA UN COMPLEANNO COLMO

DI SERENITA' ED AFFETTI







UN OMAGGIO FLOREALE...I MIEI GIRASOLI PER TE...





CIAOO ALESSANDRO ED ANGURONI ANCORA.

venerdì 18 giugno 2010

GLI ARTISTI ILLUSTRATORI DEL VOLUME


Alessandro Montalto ha risposto in un unico testo ai vari commenti qui sotto inseriti, e poichè la risposta è risultata piuttosto lunga "per le capacità" di risposta previste nel blog stesso, mi ha pregata di inserire direttamente il testo,qui in prima pagina.

Con questo scritto credo Alessandro abbia in qualche modo "sviscerato" ancora di più il Suo scrivere...come l'ho chiamato io "l'enigma" ed ero e sono più che certa,  che nello scrivere di Alessandro ci sia molto di più, ma molto di più di un semplice esprimere a mezzo parole scritte. Ma non voglio  aggiugere altro Ve ne renderete conto Voi stessi  leggendo qui :
---
Da: alessandromontalto23t

A: carla_colombo@libero.it Cc:


Oggetto: Richiesta. Ricevuto il: 23/06/10 01:27

Ciao Carla,


 Ti chiedo una cortesia:
potresti inserire quanto segue, perchè ho provato a inserirlo più volte nel
modulo "Gli artisti illustratori del volume", per rispondere a tutti i ventuno
commenti, ma non è possibile farlo, forse per qualche problema di natura
tecnica. Grazie e a presto.
Alessandro

----------------

Salve a tutti da ALESSANDRO MONTALTO. Cara Lui, come va? Spero bene. La
Natura, per me, significa tanto. Sin da bambino, ho avuto una particolare
attrazione per gli animali, le piante, i minerali e i fossili. Non a caso, l´
indirizzo universitario da me tallonato è stato quello delle Scienze Naturali.
E, da molto tempo a questa parte, ho instaurato un particolare rapporto, direi
a tutto tondo, con i rappresentanti del regno vegetale, alberi in particolar
modo. Curo, con amore, una piccola landa campestre donatami da mio padre
(buonanima), seguo ben tre aziende agricole da coltivatore diretto, conosco,
grazie allo studio delle Scienze Naturali, quella che è la biologia della
pianta in genere e ho animato l´inanimato dei vegetali attraverso la mia
poetica. Per me, un albero, vuol dire davvero tante cose assieme. È una
Successione più che poliedrica. Ecco perché la Natura deve essere uno dei
pilastri portanti della mia espressione che muove dall´interiore. Salve Dual.
Piacere di fare la tua conoscenza e grazie per trovarmi "interessante". Ciao a
Roberto, vittima, come me, della telefonia e piacevolmente attratto, anch´egli,
dal mio amato vulcano. Ti invito a sfogliare i miei interventi, precedentemente
inseriti, perché lì vi è qualche riga che detta il profilo e, in parte, anche
la genesi della lirica dedicata all´Etna. E..., grazie, per essere tornato nel
virtuale, dopo il fatidico squillo, per rispondere alla mia vetrina. Cara
Professoressa Salomone, salve anche a lei. Questa volta, ha puntato l´obiettivo
sulle illustrazioni. Devo dirle che, Frammenti amalgamati, doveva essere e,
secondo molti lo è stato, un esperimento letterario - sensoriale. Parrà strano,
ma ho cercato di coinvolgere tutti i sensi. La vista con le illustrazioni. L´
udito con le melodie, i rumori e i suoni, inseriti nel "sottofondo" Nel titolo.
Sottofondo, che contiene anche olezzi e aromi, selezionati, per la loro
intensità, da colpire tanto l´olfatto quanto il gusto. Soltanto il senso del
tatto è rimasto fuori binario, ma non è detta l´ultima parola. In un primo
tempo, si era pensato di lanciare Frammenti amalgamati con un recital che
esponesse suoni, rumori, immagini statiche e in movimento, proiettate alle
spalle del recitatore dei versi, in un andirivieni comunque delicato da
coinvolgere lo spettatore sul piano sensoriale, come se si volesse quasi fare
del teatro sperimentale. In un secondo tempo, si è pure pensato di fare tutto
questo inserendolo in un cd - dvd proiettabile ovunque e permanentemente
presente sul web. Stiamo lavorando su e per questo. Non è facile. Dico
"stiamo", perché non si può esser soli nel far ciò e, in effetti, non voglio
esser solo. Voglio vivere il piacere di condividere. Salve a Mariarosa V. di BG
e, grazie di cuore, per le sue parole. Anche lei ha sviscerato un nuovo spettro
dalle mie liriche. Per me, fare poesia, vuol dire categoricamente proporre
nuovi effluvi al lettore ogniqualvolta, questi, torni sulle mie o su una mia
lirica, in ogni dove e in ogni tempo. Deve essere come un brano musicale che,
riascoltato dopo un mese o più o meno, dia il suono di un violino, anche breve,
ma comunque non udito la volta precedente. Baudelaire, da me apprezzato,
scriveva che, un libro, deve essere come una pianta carnivora: "deve
agguantarmi e non lasciarmi più", già alle sole prime fugaci sfogliate. Mi
auguro di esserci riuscito con questa mia piccola fatica letteraria e, a quanto
pare, anche lei me ne da atto. Salve a Krilù, al Dottore Romeo e al Signor
Scopelliti. Pare abbiate minuziosamente sezionato la mia poesia (come amo fare
anch´io con la poesia in genere). Devo dirvi che, da quando Frammenti
amalgamati ha visto la luce, un netto colpo d´ascia ha creato un linea di
separazione al centro del mio piccolo pubblico, anche e soprattutto, in virtù
dell´aspetto linguistico. Rispondo a quest´ultimo punto, sia dicendo la mia sia
fornendo, fra virgolette, alcuni passi stesi da giornalisti e critici letterari
che si sono preposti di recensire il mio volumetto. Poco dopo un mese dalla
pubblicazione, il primo addetto ai lavori scrisse, su una rivista di settore
che, "la poesia del giovane Alessandro è per tutti ma non per tutti", cosa
voluta "dalla sua impulsiva ricercatezza linguistica". Non che io stia giorni a
scrivere o riscrivere una poesia: la butto giù e basta. Semmai, mi congedo solo
qualche piccolo ritocco (punteggiatura, impaginazione, ecc.). In effetti, la
prima cosa che colpisce leggendo le mie poesie è proprio la ricercatezza
espressiva. "Fortemente voluta, una postura attenta di sostantivi e di
aggettivi". Le mie sono parole scritte non per civettare con la pagina o per
stupire il lettore, ma per "tradurre sensazioni e pensieri immaginifici". Per
introdursi in questo tipo di lettura, bisogna tenere presente che, quando si
hanno emozioni e si vivono o si rivivono segmenti dell´esistenza significativi,
vi è un allontanamento dall´ordinario uso linguistico. Accade, soprattutto,
nella poesia, in cui il segno, il ricorso alla figura retorica e all´
espressione forte e iperbolica, evidenziano una comunicazione a più direzioni.
Nella mia testa, durante il concepimento di una poesia, tutto è sgravato dalle
regole degli abituali contesti comunicativi. In Frammenti amalgamati, il
linguaggio è il vettore di un universo interiore rivisitato dalla riflessione,
dal ricordo, dalle sensazioni e dalle emozioni che questi evocano. Da qui, "la
ricerca minuziosa della parola adeguata per rappresentare la realtà" che vivo e
sento. È chiaro che non possono non mancare le note didascaliche al testo. In
Frammenti amalgamati, vi è un´altra cosa da menzionare: la circolarità
temporale dell´evento poetico, che, dal presente, salta nel passato, per poi
spingersi ad immaginare il futuro. È l´esistenza, ora istante, ora ciò che si
era, ora prospettiva. È tempo soggettivo che trancia la concezione comune di
tempo senza per questo rischiare d´essere vago e disorientato. Per dirla con le
mie stesse parole, le cose future, "sonnecchiano nei dedali del mio avvenuto".
Da autodidatta, ho studiato la poesia. E..., mi garba parecchio che la mia sia
"studiabile un pochino in più rispetto alle ordinarie convenzioni". Non che io
voglia una corona d´allori o chissà cosa: sinceramente, di questo, me ne
sbatto. La nostra bellissima lingua italiana, fra l´altro, ci permette di
spaziare linguisticamente. Basti pensare che, in italiano (è una statistica
fonte di studi), "il gatto si muove sul tetto", può essere scritto in oltre
centodieci modalità diverse. Il concetto rimarrebbe uno e uno solo, ma le
modalità sensoriali proposte al lettore per un coinvolgimento psichico e/o
emotivo, possono avere più possibili direzioni, proprio perché vi è un corredo
di sinonimi, sostantivi, verbi e aggettivi, che non hanno altre lingue in cui,
con tutto rispetto, magari, con un solo termine, si vogliono indicare (forse
economicamente), più soggetti/oggetti. Sono poche, al mondo, le lingue o i
dialetti che permettono ciò. Inoltre, per me, la poesia, per dirla ancora con i
simboli della Poesia Maledetta francese che amo tantissimo e come ho già
scritto, deve essere "un urlo, un grido" (Munch, con il suo "Urlo", più volte
depredato dai musei, forse, ne sa qualcosa). La poesia è, a mio avviso, la più
autentica manifestazione che possa sgorgare dalla primitività dell´uomo.
Infatti, quando il Signor Scopelliti scrive che io, forse, ho voluto
"semplicemente sfogarmi", ha ben colto il segno, così come ha fatto Mario
Bonanno, mio conterraneo e giornalista degno di nota, che ha scritto la
prefazione al libricino. Un grido, uno sfogo, un urlo: guai, per me, se non
fosse così, specie in un mondo come quello di oggi. Mi piace l´oculatezza del
Dottore Romeo, con il quale mi piacerebbe tanto dialogare. Per quanto riguarda
il suo voler "discutere" con me "circa la metrica e l´armonia di base o la
musicalità e la penetrazione emozionale" della mia poesia, credo sia giusto che
mi soffermi un pochino in più su questi punti. Io, ahimè, non ho mai
minimamente tenuto conto della metrica, forse, perché, ancora in linea con la
rivoluzionaria poesia francese, vorrei stendere una lirica compositiva dalla
"libertà libera", ovvero, priva di parametri tecnici. Per quanto riguarda,
invece, "l´armonia di base" cui si riferisce, sinceramente, mi perdoni per l´
ignoranza, ma è la prima volta che ne sento parlare negli ambienti poetici, sia
on line che più diretti. A mio avviso, se proprio vuole una risposta, la poesia
non può avere un´armonia di base, a discapito di qualche altro tipo d´armonia,
per esempio di testa o di fianco, altrimenti, si priverebbe dell´essenza che la
rende tale. Ogni poesia ha una sua armonia insita nella fattispecie di quella
determinata corrente letteraria che l´ha generata. La musicalità, nella mia
poesia, è soffusa, non lo metto in dubbio, ma volutamente, dettata dal mio
inconscio, allo scopo di dare spazio alla sfera linguistica, come già ben
delineato prima, senza la quale credo non otterrei quella che lei definisce
"penetrazione emozionale". Quest´ultima, secondo me, deve porre, non "dubbi o
interpretazioni equivoche", come lei scrive, ma, porre al lettore, più
possibili risvolti o trame o soluzioni da intraprendere secondo il proprio
conscio (è la stessa lingua italiana che ci permette di fare questo gioco d´
ingegno). Rimbaud scrisse che la poesia deve essere "rivoluzione" senza il cui
fuoco "avrebbe" persino "smesso di scribacchiare". Citare Rimbaud è un altro
mio modo per dire che ci sono più modi per fare poesia. Carla stessa ha scritto
che pensa "che le poesie di Alessandro siano abbastanza difficili, ma non sta
scritto da nessuna parte che la poesia debba essere di facile comprensione!".
Con questo non voglio dire, per carità..., me ne guarderei bene dal dirlo e dal
pensarlo, che c´è chi sceglie, in tema di letture, le scorciatoie o le ardue
salite del cervello. È solo una questione di gusti (credo Carla ne convenga). I
poeti sud - americani sono favolosi e hanno molto da insegnarci, Dottor Romeo:
ho letto qualcosa sulla rivista "Poesia" edita dalla Crocetti Editore di Milano
e in alcune sillogi della Feltrinelli, della Mondadori e della Edizioni Il
Punto d´Incontro. Complimenti per il percorso di lettura intrapreso.
Parliamone... Gentile Dottor o Signor Carcano, ho tanto scritto (mi si perdoni,
ma credo sia corretto rispondere degnamente a tutti), ma lei, in poche righe, è
davvero egregiamente riuscito a tracciare quella che è la vera anatomia e
fisiologia della mia poetica. Complimenti con la "C" maiuscola. Ciao njara, con
molto piacere, conosciamoci attraverso il Potere della Parola. Adesso, però,
pongo il mio congedo. È tardi. Quasi l´una di notte. Fra poche ore, dovrò
essere nuovamente in piedi e prima che il gallo canti. Grazie ancora a tutti e
a presto. Buonanotte. E buon risveglio a Carla che ha ben "sviscerato l´
enigma": è vero, anche io, ho "vissuto gli anni delle difficoltà" e ringrazio
il fato per avermeli fatti vivere.

Alessandro Montalto



------
GRAZIE A TE ALESSANDRO PER AVERCI - AVERMI REGALATO
PARTE DI TE.

-----------------------

Vorrei per questa pagina, come prima cosa, postare il testo della mail
che Alessandro Montalto mi ha inviato ieri, perchè penso possa essere per il momento di risposta provvisoria  a tutti i Vostri commenti :

-------------

Ciao Carla,
come va? Spero bene.
A quanto pare, tutto procede benissimo per quanto
concerne la mia vetrina.
Grazie ancora di cuore per tutto ciò che stai facendo
allo scopo di valorizzare la mia produzione poetica.
Non mi stancherò mai di
ringraziarti.
Ho letto le tue e-mail e sfogliato quanto da te inserito.
Tutto
bene.
Non credevo potessero piovere commenti di quella sorta, così costruttivi,
introspettivi e spontaneamente analitici.
Mi sono promesso e ripromesso di
rispondere a ogni commento (anche perchè non vorrei essere pichiato, eh, eh,
eh...),a  partire dalla prossima settimana.
Inoltre, ti farò avere, quanto
prima, tanto il commiato quanto il profilo delineante il mio possibile futuro.
Ho preferito aspettare per fare ciò, sia perchè volevo smaltire alcuni diversi
impegni lavorativi, sia per far un pochino lievitare la vetrina di commenti e
similari per poi così avere parecchio materiale su cui lavorare e al quale
rispondere.
Hai ragione nel dire che sono assai preso.
Verissimo.
Ho ritmi non sfrenati ma continui.
Sono fatto così, dalle quattro - cinque del mattino sino lla tarda serata.
A presto. E ancora complimenti per il blog da te creato.

Alessandro



---------------------------

ed ora,


mi sembra doveroso, ma come ben sapete quando vedo dei lavori artistici, diventa per me spontaneo   soffermarmi, scrivere degli artisti che hanno dato il loro contributo all'arricchimento del volume, che così illustrato diventa ancora più raffinato e completo.


Gli artisti che hanno collaborato:

 
- ARTISTA PROF. CARMELO COZZO  di Adrano CT che già conoscete e del quale ho avuto modo di scrivere largamente proprio fra le pagine di questo spazio virtuale, come mio primo ospite del mese di gennaio 2010.
Vi invito a cliccare qui :

così da poter visualizzare alcune sue opere  pittoriche e letterarie.
In questo volume Alessandro ha utilizzato dello zio Carmelo Cozzo ben 20 opere tra disegni, chine e studi vari.

-ARTISTA IONELLA FERRO di Paternò (CT). Attualmente, vive ad Alcamo (TP). L´artista, ha eseguito i disegni in china, su tavole aventi dimensioni cm 30x40 in modo del tutto estemporaneo, dopo aver dato attenta lettura alle poesie  stesse.
La Ferro dipinge a tutto tondo, oscillando dalla pittura a olio su tela alla decorazione effettuate sulla ceramica ed anche sulla trracotta. Utilizza inoltre basi alternative, come la pietra lavica ben levigata e tagliata a fogli,

- ARTISTA MARIA CONCETTA LAZZARO anch´essa di Adrano (CT).
La Lazzaro, si dedica sia alla pittura che alla scultura. Ha fondato un atelier - laboratorio artistico, denominato MATISSE, in onore del famoso pittore francese, ubicato presso il suo stesso comune.
Nel caso dell´artista Lazzaro, Alessandro ha utilizzato tre stupende opere: due matite e una grafica. Inoltre, Maria Concetta Lazzaro, può essere definita "un´artista del verde vivere", in quanto adopera materiali del tutto naturali.
Basti pensare alla "griglia" naturale della famosa "pala" o foglia del ficodindia siciliano, trattato come "tela" fuori dal comune.
L´arte della Lazzaro segue le "forme che la natura ci offre" attraverso le sue stesse espressioni strutturali dimostrando che, "anche un oggetto apparentemente povero, può essere reso importante, se si ha amore per l´arte".

- ARTISTA MARUSKA LA ROSA di Adrano CT
L'artista racconta poco di sè..volutamente
Nel volume di Alessandro sono state inserire  due splendide raffinate matite dell'artista.

------------------------------------

Continua ad esprimere sull'opera letteraria presentata. Sarà mi premura raggruppare i Vostri indirirri ed inviarli poi al poeta che provvederà direttamente a farVi recapitare la pubblicazione con la propria dedica personale a ciascuno di Voi. Grazie

ALLA PROSSIMA...DI QUASI CHIUSURA

giovedì 17 giugno 2010

III PARTE : URLA DELL'ESSERE

SI CONTINUA :

(PREFERISCO POSTARE CON CALMA, in modo che gustiate meglio le lodi di Alessandro, che vanno lette e rilette)


La III parte di altrettante 12 poesie chiude il volume di Alessandro Montalto

Un canto alla pipa

  Nella tua fornace, dormicchia un’asola
per origliare le malignità degli inferi ( ).
  Dal tizzone che lenisci,
trasudano fosche caligini,
dove ogni tuo complice
dissotterra quelle fogge
congiunte al suo inconfessato intelletto (2).
  All’acquavite del calice
di un imperatore esule,
ammogli, decorosamente,
le tue vaporose caravelle,
in uno sviolinato notturno
di un’invernata insonne (3).
  Quella tua vera,
fra il verbo tartagliante e l’oltretomba,
è l’anello coniugale,
fra la tua afrodisiaca voluttà
e il mio tedio,
all’epilogo delle ore di Dio
affidato al canapé di vimini (4).



opera "Un canto alla pipia" china, 30x40 di Ionella Ferro eseguito appositamente per la poesia



Fuga dal nulla


  Che voltastomaco, qua intorno,
quante fedi infrante,
quante ciarle da impostori farisei ( ).

Issate il drappo funereo,
essenze e corpi vivacchiano,
rantolano nell’oscurità,
senza palpito e sorte benevola (2).

Disertando dal baratro spasmodico,
chimerici miraggi,
come guerrieri congiunti al mio fianco,
cederanno amplesso al mio senno (3).

Laddove qualcuno dei tanti santuari dell’impostura
proclami ancora fasulli decaloghi,
la mia verde iride adocchierà un querceto fatato (4).

Se cortigiane incorreggibili
indosserano livree da candide vergini,
il mio timpano coglierà soavità canore fatate (5).

Allorché l’ignoranza appesterà brezze, ruscelli e falò,
il mio fiuto inseguirà fragranze asiatiche (6).

Se indugeranno noncuranti e dal sapore maligno
qualora un bocciolo di glicine sarà offeso,
il mio palato gusterà vini e spezie di un oasi ignota (7).

E se l’ira sciagurata di perfidi eunuchi
infiammerà persino le profonde rocce,
la tinta della mia corteccia neppure s’attenuerà (8).

Ho benallevato i sensi,
quali redini per i purosangue sul mio tragitto,
oggi scamperò al sorgente immane nulla,
e domani (9)?



opera "studio" di Carmelo Cozzo di Adrano


Il lucidatore di scarpe

Come Cristo, gobbo, brandisci alla tua pietà,
coi palmi imbruniti, gli artigli di fallaci borghesi
o mocassini scostumati e allibiti dal tempo
di un becero plebeo, stregato da una gentilizia dama
al cui amabile pungiglione, da sterile, invoca un bacio ( ).

Tenui minutaglie e cere, patine e lacche da vernissage,
nel nefasto fagotto accantoni per il dì nascituro
che accudirà gli spiccioli piovigginosi da saccocce e scarselle,
nel basco di pelle addolorata e in fiera mercanteggiato
con una teca di tintura colore caffé (2).

A te è consacrato il testamento di regnante del sagrato,
il cui diadema lambisci, sugli stivali della porpora
di crema tinteggiati (3).




opera 30x40, china eseguito da Ionella Ferro appositamente disegnata per la poesia



Il richiamo del destriero


  Forse, chissà, le stelle distesero quella mattina
il mio sgombro guscio nella primaverile fragrante radura,
quale avvisaglia alla risurrezione di un eco ( ).
  Una fiumana di purosangue, brenne e stalloni,
guadando la pantanosa steppa in bassorilievo,
osò ledermi lo sguardo con ciprie di creta,
esiliate dalla tenuta genitrice con le gioviali zampate (2).
  Ammonita fu la mia assorta e sonnacchiosa pupilla
e albergata nell’estasi di un puledro cintato dall’armento,
come me acerbo, fasciato dalle braccia di padre e madre
nell’imputridito corteo di pose e maschere carnascialesche (3).



opera "Cavalli" 50x70 grafica di Maria Concetta Lazzaro


Montmartre


 Bramerei una scarpinata
per le malagevoli scorciatoie e gli ardui viottoli
della Montmartre d’Ottocento,
suburbio avvinazzato di pastelli, oli e acquarelli,
sobborgo di bistrot, buvette e gargotte, da raccapriccio ( ).
  Arrafferei i pennelli, o gli astucci o i tubetti,
a uno scapigliato paesaggista carnevalesco
e mi affaccenderei sino alla fiaschetteria più prossima
e, fra le cassapanche e gli scanni di questa,
lo infarcirei di consommé, rollé e crêpes (2).
  A un ritrattista, affiderei il mio effigiato,
per ammansire, sulla sua barattata tela,
le caricature di quel Dorian e di quell’Hyde,
che sonnecchiano, nei dedali del mio avvenuto (3).





opera 30x40 china eseguito da Ionella Ferro appositamente per la poesia


Senilità


Patriarca di reminiscenze d’ogni sorta,
regni adagiato sul seggio dell’ozio ( ).

Aspirando nebbie di tabacco colore deserto,
chinato oramai sulla pochezza dell’esistenza (2),
con indugio la coscienza strugge,
la rovina degli estremi rintocchi ancora impettiti (3).

Anonimo singhiozza il miraggio nella notte
e supplichevole accenna un sorriso il garbo di giorno (4).

Insonne la memoria al signoreggiare della luna sazia,
pressoché incorporeo il risveglio al chiarore del dì novello (5).

 

studio di Carmelo Cozzo di Adrano


alla prossimaaa!!!

mercoledì 16 giugno 2010

II parte : VERSI D'AMORE


La seconda parte del volume FRAMMENTI AMALGAMATI è composta da 12 liriche. Per l'occasione assieme al poeta abbiamo deciso di sceglierne cinque


A te, mia erede

  Ho meditato sulle falde e gli scampoli
ancora armoniche e leggiadri, dell’infinito,
quando tu, figlia mia, fosti rincuorata
in quel ventre, gaio e artefice, di madre.
  Ho immaginato, mia erede,
laddove tu germogliasti,
come i chicchi e i grani dell’umanità,
potessero, ancora, porgere delle bacche succulente ( ).
  La quiete verdemare,
la felicità dalla tinta del firmamento,
ho contemplato, e, questo,
bramerei tu cingessi (2).
  Il pomo granato, le fauci
e i becchi acerbi, ingentiliva.
  Il drappello delle tortore cenerine
cicalava sull’altura
e un eco tonante, fratello di un sussulto terreno,
ardì, nel far vacillare il mappamondo di Dio,
infondendogli così tanta vitalità e amore
da non riuscire a racchiuderli.
  Questo, quando tu germogliasti (3).


(opera Maternità , 20x26 matita di Maria Concetta Lazzaro di Adrano)



Le nostre ombre cinesi


  Al rannuvolarsi di questo dì
l’eclisse, rosseggia, tuttora, come un granato.
  In quel nostro eremo,
il barlume nerognolo di un lume a olio
incarna lo scenario,
balestrando le nostre nebulose ombre
sul separé sfrangiato e mal incalcinato ( ).
  E le nostre carni,
come fossero ombre cinesi,
intarsiano, all’esordio, un bocciolo
e, aldilà della nostra veemenza,
una corolla dischiusa
e ancor briosa di rugiada,
laddove le nostre braccia,
adombrano i suoi petali
e le nostre labbra,
accostate e socchiuse,
occultano gli stigmi dei suoi pistilli (2).


opera "Amplesso", 37x28 - grafica di Maria Concetta Lazzaro di Adrano


Il mio ego, il tuo ergo
 
  Ho reclutato il mio tormentoso strazio
sul galeone dell’inebriante miraggio
per obliare il vetusto avvenuto
i raccapricci e gli stendardi della disfatta.
gli spasimi e i piagnistei delle sciagure.
  E con te, odo il diletto di un litorale fragrante,
m’inoltro, alle beatitudini di una giovinetta terraferma ( ).
  Slegati, il mio ego dal tuo,
disgiunti, il tuo vivere dal mio,
non deve essere rimuginato, giammai.
  Quali meste afflitte stigmate, sarebbero,
slegati, il tuo ergo dal mio,
disgiunti, il mio vivere dal tuo,
questo, non deve avere sangue, giammai (2).


opera eseguita da Ionella Ferro, china dim. 30x40, creata appositamente per la poesia


Mia Signora Solitudine


  Al culmine di un’alpe,
laddove alberga una borgata innevata,
in un casolare
di una sua contrada marginale,
diserterei, con te,
da questo pantanoso intrigo
anche per una nottata derelitta,
per inchiodare le mie iridi alle tue,
da felina guardinga ( ).
  Fiorirei a ciò,
pur immolandomi al rogo della tua chioma,
soltanto per tripudiare,
con la concordia inframmezzata alla libidine,
un solitario palpito
e per non fiutare,
al mio risveglio,
la verve amarognola dell’onirico (2).




opera eseguita da Ionella Ferro, china dim. 30x40, creata appositamente per la poesia



Il volo del fuco


  Essere posseditrice di neri occhi che
imbarazzati, scavano nei verdi miei,
come quelli arrossati del fuco con la regina ape
sulle ali del volo nuziale,
dona ritmi vulcanici ai tuoi seni,
tanto impetuosi come guerrieri in lotta?
  O, forse, tale veggenza è la titanica utopia del fuco
quale io credo di essere ( )?
Eppure, se fosse fluida utopia
quel dolce scorrere nelle mie calde viscere,
quasi fosse veleno di cobra
nel corpo scosso di una preda candidata a morte,
il mio animo egualmente sazierebbe
la sua agognata sete e la sua dura fame.
  Come fosse un nudo giovane cerbiatto
dalle zampe ancora tremanti e impaurite,
allattato dai capezzoli umidicci di nettare materno,
dolce fino a sapere amaro (2).





sopera - studio del prof. Carmelo Cozzo.




segue la III PARTE
Vi aspetto e Vi ricordo che per tutti ci sarà  in omaggio il libro FRAMMENTI AMALGAMATI  






martedì 15 giugno 2010

I parte : SURRURRI DALLA NATURA


Per riceve il libro di poesie FRAMMENTI AMALGAMATI è necessario che mi comunichiate mezzo mail il Vostro indirizzo postale.
Sarà mia premura inoltrare l'elenco degli indirizzi  a fine mese direttamente ad Alessandro Montalto, che provvederà all'inivio del suo libro .
------------------

Una prima lettura di poesie tratte
dalla I parte DEL VOLUME :
FRAMMENTI AMALGAMATI


Le rondini
Sono, oramai, approdate ai cirri primaverili
da giorni, e, magnificamente, volteggiano,
ora piroettando, nel firmamento,
braccando la loro ombra sui lungomari frondosi.

I loro covi sciamano
alla frescura dei marsigliesi laterizi ( ),
i formicai non avranno
né armistizio, né beatitudine,
e quei felini, in sodalizio sul nostro sofà
ormeggiano sui boulevard dei portici e delle pensiline (2).

La loro sinfonia, pentagrammata di beccata,
è un dardo al mio timpano,
lemma veritiero di un oroscopo naturale (3).

Fosco, pressoché da corvo,
il pindarico groppone,
immacolato il loro costato,
forziere dal piumaggio virgineo,
laddove tamburella una pietà (4),
tuttora stregata da altri reami
stentatamente trasvolati (5).



(opera di Ionella Ferro - china 30x40 eseguita appositamente per la poesia stessa)





All'ulivo

Qualora ti fosse accordato il diletto dell’eloquenza,
soltanto a te, supplicherei l’imprimatur circa quel verbo
patito nell’intimo di quell’orto da un Messia,
poichè tu vivevi laggiù, ancor prima del suo avvento ( ).
Qualora ti fosse accordato adocchiare, con palpebre immani,
soltanto a te, farei avvistare come adorni garbatamente
con il tuo unguento, i palati e i refettori d’ogni rango (2).
Qualora ti fosse accordato cogliere, con diligenti orecchi,
soltanto a te, farei intendere la verve del mio gaudio
per le fragranze e i retrogusti del tuo balsamo (3).
Sulle crespose grinze della tua scorza
ho rinvigorito i miei polpastrelli (4).
Con l’asprigno del tuo nettare appena munto
castighi i nostri aculei, per le troppe omelie cianciate (5).
Da te, attendo un’indegna somma movenza,
che il tuo olio, disonori la mia fronte
nel sacramento dell’estrema


(opera "il recinto" 50x70 - china di Carmelo Cozzo)



Al cipresso


  A solleticare le scapole degli dei,
ti affaccendi, dondolando la capigliatura,
impettita e mai dal vello torto ( ).
  T’hanno battezzato sommo sovrano dei camposanti,
io, piuttosto, intitolerei te, supremo imperatore degli alberi (2).
  Dall’ombrosità scarnita
come la mia sagoma carnale,
hai la pupilla cauta e guardinga
sui tuoi inverditi vassalli (3).
  Meridiana innegabile e primigenia
sorella dell’astro del dì,
scandisci l’albore dell’essere (4).
  Abbocchi all’eritema stellare del mezzodì
e, alla fine, ritmi l’avemaria del vespro,
di figlie d’Eva, che guaiscono
per i coniugi del tuo sepolcreto (5).




(opera di Ionella Ferro . disegno in china 30x40 - effettuato per la poesia stessa)
 
 
Una lode all’Etna


  Che cosa fisserei, qualora tu, non ci fossi?
Come sarebbe, il crepuscolo delle ore di Dio
spoglio di quella tua mantella, colore talco?
  Come sarebbe, il firmamento, all’oscurità,
qualora, non ci fossero, i tuoi stratagemmi di roghi e falò
maculati di fulvo e arancio?
  A quale ventura muoverebbe, il mio tallone,
qualora, non ci fossero, i tuoi sentieri e le tue mulattiere
che la Luna impallidisce, al tempo delle tenebre,
e il Sole irradia, al tempo delle fate ( )?
  Sentieri ombreggiati dalla betulla
e mulattiere picchiettate dalla ginestra (2).
  A quale ventura muoverei?
Eppure, ci sei.
Questo imploro, giacché, questo, m’abbisogna (3).




(opera "Etna in eruzione" di Carmelo Cozzo - 50x70 - china)



Un’ode al vino


Bagliori scintillanti astrali,
avvinghiando in convulso amplesso
magici acquazzoni appassionati,
eiaculano sulle zolle d’ogni patria,
gremendo di sangue la coppa di Bacco ( ).

Dal respiro incollerito degli dei,
dalla caldana della terraferma,
fosti partorito col nome Vino (2).

Il pellame delle otri sagomò da placenta
e l’oblio tetro del barile fu l’utero festoso (3).

Balsamo per ogni perplesso dilemma,
toccasana per ogni vergine condotta al coito (4).

Alleato dei regnanti e compagno dei miseri (5),
al conato conduci il verbo d’ogni reticente gradasso (6).

Pontefici t’hanno eletto come osanna alla crociata,
condottieri t’hanno inghiottito in copiose lacrime
ore prima di scemare coi destrieri invocando Morte (7)!

La caraffa del dì solenne farcisci di marmorea orina,
panacea per chiacchiere ingannevoli,
di un tempo giammai omesso (8).

Dai palmi scalfiti del vignaio nottambulo
è fiorito un sovrano alchimista (9).

Col tuo assenzio nelle mie viscere,
albeggiano ali dalla gobba che foggiasti (10).

D’incenso sia incoronato colui che dal tuo ventre,
grava demoni e intaglia simulacri di spirito (11).

Dorme più dottrina nel fiasco da te colmato
che nelle sontuose biblioteche di paradisi regali (12).


(opera "Natura morta" - 30x40,matita di Maruska La Rosa)



----------------------

Sono solo una parte delle poesie della prima parte del volume

Vi aspetto con la II PARTE...