Ho sentito di scrivere, con l'umiltà di sempre, queste poche righe sull'arte di Graziella Carletti :
GRAZIELLA CARLETTI E LA NATURA …LA SUA MUSA ISPIRATRICE
La natura per Graziella non è certamente una compagna “infedele”; è svago, è gioco, è musa ispiratrice di immagini colme di ricordi che affiorano alla memoria in modo costante; rimembranze della Sua Toscana o presenza della Sua attuale Sicilia.
Per certi versi è anche rifugio di emozioni traslate in uno specchio d’acqua o in una dolce collina, su un prato fiorito o in un cielo particolarmente ceruleo.
Nei suoi paesaggi tutto può essere trasmissione di emozioni.
La sua arte dunque è riconducibile spesso alla bellezza della natura assaporata nella fluidità degli olii, nelle trasparenze degli acquarelli oppure nella semplicità delle sue matite e viaggia in simbiosi con testi poetici, tanto che le due espressioni emozionali si intrecciano, si amalgamano e seguono lo stesso percorso intimistico in un connubio mai scontato, ma sempre denso di dolce melodia.
Le poesie in fondo potrebbero essere dipinti ed i dipinti poesie…il tutto in una musica unica, leggera, non controllata, lasciata vibrare fra le corde di un violino o la tastiera di un pianoforte, musica da camera, soffusa, dolce, romantica, che accompagna la favola raccontata in una serata di freddo inverno intorno al fuoco di un camino.
Mi viene difficile pensare a Graziella come insegnante di matematica, perchè ho come l’impressione che la razionalità, la logica, i calcoli propri della matematica possano cozzare con l’esternazione di emozioni che lasciano trasparire l’anima, ma forse è proprio qui il “pathos" di questo suo esprimere, perdersi in un mondo tutto suo, un mondo colmo di cuore e anima, dove la ritmica e metrica spontanea dei suoi iscritti uniti ad una sensibilità non comune, fanno vibrare anche l’animo più disattento. Il cuore dunque …soggetto- oggetto…accostato a quella necessità intima di “esplosione” o di “urlo soffocato”, come se l’esserci diventa vitale, ma poi soffocato da altre mille ragioni di vita.
Graziella Carletti è artista, ma è soprattutto donna che vive nella praticità di tutti giorni il suo essere "donna", sempre impegnata e presa da numerosi interessi-doveri tipici della donna creativa, ma anche di madre e moglie.
Tutti questi tasselli la riconducono ad un puzzle ben definito di un'esistenza al femminile, di un modus operandi creativo, fantasioso e laborioso in una continua ricerca personale ed artistica.
Il traguardo raggiunto per Graziella non è certamente un punto di arrivo, ma un punto di partenza per una nuova opera pittorica o una nuova poesia da amare, da accarezzare e da porgere a tutti noi con la Sua innata voglia di raccontarsi e di raccontare il mondo incantato della natura miscelato al suo intimo sentire.
(modestamente)
Carla Colombo
9 febbraio 2010
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E' un onore e piacere
pubblicare queste due splendide recensioni sulla "poesia" di Graziella
pubblicare queste due splendide recensioni sulla "poesia" di Graziella
A firma SIG. PASQUALINO CINNIRELLA
(gennaio 2010)
a firma dott. ANGELO MERAVIGLIA
(dicembre 2009)
cliccare sulle immagini per leggere le recensioni. Grazie
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Angolo di poesie
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AIRONI
Giochi, parole, risate
nella valle azzurrata
da ranuncoli in fiore.
In un battere d'ali,
poi, vi ho visti volare,
aironi felici,
con le penne ancora arruffate
e le lacrime lievi,
divenute diamanti d'orgoglio,
lo ho adagiate in mezzo ai gerani
sul mio davanzale.
Io non so se il ricordo
di fiabe, di abbracci,
di pianti, nel buio popolato da draghi,
si fa strada, ogni tanto,
tra i vostri pensieri,
se rende leggeri gli affanni
e più motivato il ritorno a quel davanzale
dove pendono i fili dorati,
le parole mai dette
e il rimpianto del nido sicuro.
PIOGGIA
Le gocce disegnano cerchi
nei laghi melmosi dei campi
e dai rami grondanti
gli uccelli volano muti
a cercare un rifugio.
Da dietro i vetri appannati
vedo rivoli d’acqua
che rapidi volano via,
come questi miei giorni.
Io che ascolto il silenzio,
sento insetti operosi ronzare e,
ubriacati da zagara in fiore,
trasportare la vita.
sento insetti operosi ronzare e,
ubriacati da zagara in fiore,
trasportare la vita.
Io, che ascolto il silenzio,
sento battere ali di uccelli
che, ingozzati di semi,
costruiscono il nido.
Io, che ascolto il silenzio,
sento il vento portar da lontano
le risate scroscianti
di bambini tuffati nell'erba.
Io, che ascolto il silenzio,
sento i petali stanchi
di una rosa appassita
fluttuare nell'ultimo volo.
Io, che ascolto il silenzio,
sento battere il cuore del mondo,
un pulsare fecondo
che mi porta la pace.
Tu, che senti rumore
ed accumuli ansia e disagio,
perdi solo un minuto
ed ascolta quante voci ha il silenzio.
sento battere ali di uccelli
che, ingozzati di semi,
costruiscono il nido.
Io, che ascolto il silenzio,
sento il vento portar da lontano
le risate scroscianti
di bambini tuffati nell'erba.
Io, che ascolto il silenzio,
sento i petali stanchi
di una rosa appassita
fluttuare nell'ultimo volo.
Io, che ascolto il silenzio,
sento battere il cuore del mondo,
un pulsare fecondo
che mi porta la pace.
Tu, che senti rumore
ed accumuli ansia e disagio,
perdi solo un minuto
ed ascolta quante voci ha il silenzio.
TEMPO
Più non è tempo
di mani impazienti
di abbracci convulsi
di arditi progetti.
Ora è il tempo
di complici sguardi
di teneri gesti
di carezze pacate,
questo è il tempo
di aprire il fagotto
dove abbiamo legato
tutti i nostri ricordi.
Questo è il tempo
di sottili rimpianti.
Non c’è stato lo spazio
per un ultimo abbraccio
prima che tu salissi
sul treno del nulla,
ma dalla banchina del tempo
ho gridato parole
che mai ti ho mormorato
quando tu vegliavi i miei giorni
e il mio viaggio
SILENZIO
C’è silenzio.
Là fuori, per non disturbare,
le foglie sussurrano al cielo la loro canzone
e gli uccelli in amore
si danno convegno
sui rami più alti del pino.
Anche il tuono che annuncia la pioggia,
è ovattato da nuvole nere.
Nel silenzio ritrovo le trame
che la memoria ha ordito
e posso ascoltare le voci
di quelli che ho amato
come se, solo ieri,
se ne fossero andati
Brandelli di nebbia
appesi ai rami gelati
di alberi nudi
la livida luce del giorno
che presto si arrende
alle brame del buio
il silenzio brumoso
mai rotto
da canti d’uccelli
che a stormi
stridenti
emigrano verso la luce.
Ma il profumo di mosto
e di legna bruciata
è un sussurro di vita
che prepara il mio cuore
a una trepida attesa.
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La riproduzione dell'acquarello qui postata con dedica personale dell'artista, sarà spedita a tutti coloro che lasceranno il loro commento su questo blog, indicando il loro indirizzo oppure per ovvi motivi di privacy inviato direttamente alla mia mail carla_colombo@libero.it carla_
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