CARLA CASTELLANI è una delle nove poetesse del territorio ravennate
che hanno aderito all'inserimento di alcuni loro testi nel volume :
Il volume è stato presentato dalla Casa Editrice "Il Ponte Vecchio" con la presentazione di Monica Farnetti, docente di letteratura presso l'Università di Sassari, scrittrice e saggista, venerdì 30 aprile 2010 presso la Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana di Cesena, la presentazione ufficiale del volume
Testi di Monica Barducci, Carla Castellani, Miriam Collinelli, Benedetta Davalli Leoncini, Maria Laura della Rosa Antonellini, Lea Francesconi, Maria Lasi, Rosanna Righi, Roberta Zoffoli."
Scrive Carla Castellani :
"La pubblicazione di questo libro collettaneo è stata per tutte noi una emozione grande ed una soddisfazione enorme, a coronamento di un lungo percorso di relazione, confronto e scambio, che ci ha visto metterci in gioco attraverso la scrittura poetica, in una sorta di Cenacolo: la Società poetica, arte della Lingua materna,dove la parola Società non sta a rappresentare una società costituita e strutturata, bensì l'intento di fare società poetica in un intreccio di confronto e condivisione, e dove la Lingua materna è veicolo del nostro metterci in relazione.
Così in questo libro - un libro di poesia che non è solo di poesia - presentiamo il nostro lavoro e la nostra esperienza nell'ambito della Società poetica, arte della Lingua materna:
"[...] Quello che ci accomuna è il luogo della solitudine, da cui siamo partite, spinte dal desiderio di un incontro, di uno scambio, di ricevere ascolto per imparare a dare ascolto, di venire riconosciute nel proprio sè, per riconoscere ed essere riconoscenti.
Così le nostre scritture sono differenti le une dalle altre, ma in ciascuna c'è l'eco di una scintilla che lega fra loro i testi in un'allusione ad altro: altre esperienze, altra Lingua, altre modalità, altro andare nel mondo, altre voci, ma anche un bene comune.
Abbiamo chiamato questa scintilla: un filo di felicità.
Questo filo di felicità lo possiamo nominare anche così: qualcosa di inedito che ci accade sulla soglia fra parola ed essere, quando la speranza e la fiducia fanno ponte fra mancanza, desiderio e passaggio ad altro.
Non è forse questa la condizione propria della poesia?
Non ti chiede la poesia di perdere la tua competenza sulla Lingua per trovare un altro passaggio, una nuova Lingua, più vera?
In quel mondo secondo, che per Anna Maria Ortese è il più vero, c'è un'idea di infinito, ed è questa infinita infinità che ci lega alla parola felicità.
Questo libro testimonia di una partenza, di un viaggio, di un approdo, comune e diverso per ciascuna di noi. L'approdo che immaginiamo e speriamo è la terra promessa, il luogo di fondazione della futura città poetica".
Così viene presentato il volume, nel catalogo della Società Editrice "Il Ponte Vecchio" di Cesena - Collana Alma Poesis:
"Una sorprendente e straordinaria antologia di nove poetesse del territorio ravennate, risultato di un lavoro di approfondimento e di condivisione intorno alla poesia durato anni, originale negli stessi approcci, legati alla lingua materna. Scrivono nell’introibo le nove poetesse. «Lode a tutte le poete e ai poeti / e lode alla Lingua materna / che ci dona la chiave per aprire la Cattedrale / di un mondo incantato, incarnato / e reale mondo della poesia / poetico mondo del reale / che vogliamo mostrarvi / invitandovi con un inchino ad entrare».
Permettetemi di "farmi" un regalo e rileggere con Voi due poesie di Carla Castellani : nel primo caso una mia opera è stata utilizzata per accompagnare una Sua poesia, già scritta (mi disse ai tempi - amore a prima vista), nel secondo invece una poesia scritta appositamente per me e pensando alla mia Adda, musa ispiratrice di tante mie tele .
"Il ruscello della mia infanzia" olio su tela.cm. 60x40 anno 2002
(opera premiata sul sito tuttarteonline. opera del mese)
(opera premiata sul sito tuttarteonline. opera del mese)
ACQUA SORGIVA
Trasuda
fra soffici muschi
nell’ombra incupita del bosco
la gelida vena sorgiva
Gorgoglia
frusciante zampilla
dal ventre del monte
raccolta in un’algida pozza
Trabocca
si spande in rivi sottili
lasciando l’umbratile forra
Fra lucidi massi politi
si muta in un garrulo rivo
scendendo sinuosa il pendio
Ora pigra
bisbiglia il suo viaggio
alle erbe fiorite
ai ciuffi di salice glauco
Ora lesta
e scrosciante si sfrangia
in creste di spuma ialina
accese in brillio di cristalli.
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Opera 3ª classificata
21° Concorso di Poesia inedita - V Sezione
Comune di Faenza
anno 2006
"Riflessi all'Adda", olio su tela cm. 24x18 - anno 2004 - collezione privata
DI ACQUE E DI LUCE
Lei che
della terra lombarda
sa voci e silenzi
di acque e di luce
l'arte sua alimenta
in voli d'ombra
e vampe di colore
E dell'Adda che va
coglie sussurri e guizzi
e fremiti e armonie
linfa di vita che
dal cuore alla tela
scorre a fermarne
nel tempo la malìa
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poesia a me dedicata richiamando anche un titolo di una mia mostra personale
appunto "DI ACQUE E DI LUCE" regalatomi dalla stessa Krilu'
Recensione del dott. R.Aracri (benestare dell'autore concesso a suo tempo a Krilu')
La sintesi tra le rime melodiose di una poesia che sgocciola emotività intense e la composizione artistica dai cromatismi eterei e vellutati trova in questo connubio l’esaltazione dell’arte nella sua vera essenza. Quando dipingere vuol dire scrivere rime con i colori dell’anima e quando comporre metriche dal suono ancestrale significa dipingere con le parole del cuore, allora le stesse muse della pittura e della poesia si umanizzano nelle sensazioni magiche che questa atmosfera realizza nel battito del tempo.
dott. R.Aracri
dott. R.Aracri