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Ciao e benvenuti.
Mi chiamo Carla COLOMBO, sono una pittrice e scrivo di poesia, ma, poichè amo tanto l'arte , oltre al mio sito ed ai miei blogs che qui sotto vedete, ho aperto questa Galleria virtuale per dare spazio all'arte di altri artisti. A tutto il marzo 2017 hanno esposto la loro arte su queste pagine virtuali 100 artisti con diverse espressioni artistiche: pittura, scultura, poesia, musica, fotografia ed altro
..e per ora mi fermo qui con un caloroso saluto a tutti quanti. Contattatemi come e quando volete: carla_colombo@libero.it

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mercoledì 30 ottobre 2013

Silvana Consoli "immersa nel Suo mondo"

...e si prosegue. Ottobre se n'è andato e con l'arrivo di novembre Vi propongo un nuovo artista o meglio una nuova artista che vive ad  Adrano in provincia di Catania
La pittrice in "vetrina"si chiama:

SILVANA CONSOLI 

Silvana è arrivata su queste pagine tramite il nostro amico comune ALESSANDRO MONTALTO, bravissimo poeta nonchè cultore delle tradizioni popolari e tanto altro ancora. (potrete vedere la Sua personale on-line cliccando sul suo nome a sinistra de blog).
Mi  ha chiesto di essere presente con le Sue opere in questo spazio parecchi mesi fa  e come gli amici che l'hanno preceduta, ha aspettato pazientemente qualche mese ed ora lo spazio è tutto Suo. 
In questa carrellata di immagini, troverete opere eseguite ad olio ed ad acrilico su tela, raffiguranti volti, tanti volti di donne e di bimbi, in contesti di situazioni reali ed oniriche...un mix di visi dai grandi occhi puliti e limpidi.
E poi angeli, putti  e qualche paesaggio che Silvana ha eseguito principalmente durante  alcune estemporanee di pittura presso la Sua zona. 
Non dirò nulla di più poichè leggerete scendendo nella pagina  la recensione del Suo critico di fiducia, e lascio dunque  che le Sue opere parlino di Lei...della Sua passione della Sua voglia di esprimere emozioni attraverso il Suo pintare. 

VI PRESENTO .
SILVANA CONSOLI 


Silvana Consoli nasce a Biancavilla (CT) l'8 Maggio 1974. Fin dai primissimi anni di età ha la possibilità di crescere accanto allo zio pittore padre Dionigi La Mela, facendo nascere in lei l'amore per l'arte.
Guidata dalla passione per il disegno inizia vari corsi di pittura e modellato presso numerosi studi di maestri. Muove i primi passi verso collettive ed estemporanee già nei primi anni della sua sperimentazione artistica.
Nel 1997 apre il proprio atelier di pittura e scultura, approfondendo sempre più le numerose tecniche della pittura acrilica, acquerello, affresco, china, olio ecc...

 ESPOSIZIONI VARIE : 

·         1990 prima mostra collettiva ad Adrano
·         1992 collabora alla realizzazione della scenografia per il presepe vivente ad Adrano
·         1992 partecipa alla mostra concorso per presepe portatile ad Aci Bonaccorsi, dove le viene dato il premio “Paesaggio etneo”
·         1993 collabora alla realizzazione della scenografia per il carnevale adranita
·         1999 collettiva d'arte in occasione dell'evento Saluto alla luna” - Aci Catena -
·         2001 1° concorso regionale – pittura e poesia città di Maniace -
·         2001 estemporanea di pittura Bronte
·         2002 espone l'opera “ l'inizio della vita” nella mostra concorso per la chiesa di San Giovanni di Adrano
·         2003 collettiva d'arte ad Adrano
·         2009 collettiva d'arte presso la galleria Art Center di Adrano
·         2011 collettiva d'arte a Milo – “Sapori e colori dell' Etna”
·         2013 esposizione collettiva in occasione del convegno sul cerimoniale di un comune ad Aci Catena
·         2013 Estemporanee di pittura : Resuttano, Valledolmo, Montalbano Elicona, Raddusa
·         2013  dal 20 Luglio al 20 Settembre - esposizione collettiva di tre opere presso la galleria “ RINASCENZA CONTEMPORANEA” - Pescara
·         2013 dal 20 al 30 Ottobre – esposizione collettiva di due opere presso la galleria d'arte Katanè - Catania
ed inoltre : l'attuale MOSTRA PERSONALE ON-LINE - sul blog http//lavostraarte.blogspot.com di Carla Colombo - mese di novembre  

 Hanno scritto di Lei 

Andrea Domenico Taricco Critico d'arte ( scrive sul corriere dell'arte)
" Le figure angelicate di Silvana Consoli rifuggono dall'oggettività concreta del mondo, cercando la salvezza in dimensioni sublimi che annunziano la speranza di un mondo migliore.
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RECENSIONE DEL POETA, NONCHE' STORICO DI CULTURE E TRADIZIONI ALESSANDRO MONTALTO DI ADRANO CT,  dietro presentazione di questa personale


“Conosco Silvana Consoli da molti anni. Diciamo che, indirettamente, in quanto concittadini, ci siamo visti vicendevolmente crescere, anche artisticamente. Ha sempre vissuto verso quella che è la tipica magnetica attrazione che, da un lato, caratterizza il mondo dell’arte in genere e, dall’altro, distingue chi, dell’Arte in se, ne fa un comandamento costante.
In effetti, è stata sempre presente, attraverso Mostre Collettive (e non solo tali), tramite “cantieri” artistici inerenti lavori di ampia portata e mediante altri percorsi. È passata dalla tavolozza del suo studio casalingo, a creare un vero e proprio Atelier, aperto al pubblico e avente nome “Arkadys”.
Contattata dai più, ha sempre avuto una ferrea volontà nel seguire figure artistiche, anche locali, diverse dalla sua per stile, spessore ed età. Ascolta attentamente, osserva minuziosamente e, umilmente, è “cresciuta”.
Al suo curriculum, si incastra, ora, il mattone edificante del suo passaggio nel blog di Carla Colombo che tanto spazio ha dato a diversi “amanti dell’Arte” di Adrano (CT), me compreso e senza la quale, indubbiamente, non ci si sarebbe potuti seriamente inserire nel web, in maniera così piacevolmente interattiva.
Non sono un addetto ai lavori, eppure, credo Silvana abbia raggiunto una specifica maturità per ciò che concerne il percorso evolutivo che l’ha portata, in un non ampio ventaglio di anni, a stilizzare corpi e volti femminili di colore, contrassegnati da un’espressività carnale e intermedi fra la staticità ed il senso del movimento, attorniati da paesaggi, forme e colori, certamente etnici e aggraziati da caldi colori che danno, via via, tenuità a soffusi effetti chiaroscurali.
Si è dedicata, pure, al paesaggio, alle nature morte, non rifiutando, neppure, altre tecniche e materiali, fino a creare complementi d’arredo, assai diversificati per grandezza, finalità e forma/colore. Nel meglio osservare alcune delle sue opere per poi sovrapporle al suo vissuto di moglie e madre, credo, in alcune, condensi una certa impronta che sa di pura maternità.
Si rimane incantati (e non sono il solo a dirlo), dalle figure umane di colore che sa raffigurare con dovizia di particolari e con innocente semplicità. Le raffigura nella loro totale quotidiana enunciazione fisica, non tralasciando quello che tendono ad essere o a svolgere.
Penso, Silvana Consoli, tenda a catturare l’innocenza per antonomasia ed immortalarla sulla tela: basti pensare che, molti “tratti” o “sguardi” da Lei coniati, sono i medesimi sia che si tratti di una donna (con in braccio o meno una creatura ancora da svezzare) sia che si abbia, innanzi, uno dei suoi puerili “angeli”.
Due cose mi balenano in mente nell’osservare alcune sue opere. L’Africa (e Paesi simili) è proprio a due passi (con tutte le sue bellezze e contraddizioni). L’esser madre non può e non deve avere limitazioni antropologiche di alcuna fattura. Per carpire ciò, occorre semplicemente osservare il suo quadro in cui è proprio una donna di bianca carnagione e dai biondi capelli che avviluppa a se una creatura dall’opposta tinta epidermica e che sembra sentirsi confortata da quel semplice primitivo gesto.
Le sue “nere Madonne” spiccano su un fondo che sa ora di cielo e ora di astratta muta forma cromatica, laddove, viceversa, è ora una figura dalla chiara cute a disgiungersi da una profondità scarsamente illuminata. È, questo, un voler separare il soggetto dalla sua dimensione spazio temporale, o, forse, si tratta di una schietta, genuina ed autentica sintesi pittorica, voluta per conciliare due estremi?
Personalmente, non so Voi, ma preferisco dar linfa alla seconda ipotesi. Grazie”.

Alessandro Montalto


SILVANA CONSOLI  (  L'Estetica dei sentimenti )
                                     Recensione critica della Dott.ssa Francesca Mezzatesta
                                              (storico e critico dell'Arte e spettacolo)

Silvana Consoli, nasce a Biancavilla nel '74 e oggi vive ad Adrano (Ct), sin da bambina riceve il dono di amare l'arte e la sua storia artistica sembra perpetuare il fascino di antichi artisti. Difatti, come il grande Maestro siciliano Antonello Da Messina il cui apprendistage, avviene nella bottega di un frate: Colantonio a Napoli, anche per lei le prime fasi della sua evoluzione tecnico-artistica si sviluppano nell'atelier dello zio, il frate cappuccino Dionigi (dell'Accademia di Milano per l'Arte Sacra). L'atmosfera mistica che per anni la circonda, influenza la scelta di soggetti sacri come madonne, angeli e “Mater Amoris”.Nel tempo matura le sue metodologie di studio e lavoro anche con altri maestri di pittura e realizza scenografie per il “Presepe Vivente”ad Adrano e per il “Carnevale Adranita”. Dopo numerose collettive e premi dagli anni '90, nel '95 apre un Atelier : “Arkadys” ad Adrano (CT), dove tutt'oggi opera con più tecniche : acrilico,olio,e china e dalla micro-pittura al al macro-affresco in pitture parietali e volte, in luoghi privati e cappelle gentilizie. Tra i suoi soggetti preferiti vi è la donna, soprattutto dai tratti somatici esotici ma con gli occhi acquorei, sino a sconfinare con l'elegante figura di una donna del periodo “Belle Epoque”che celebra l'emancipazione femminile e ricorda la nobile palermitana“Donna Florio”. L'artista siciliana approda a uno schema femminile che al primo incontro con l'immagine sembra dolce e indifesa e che invece incarna tre delle caratteristiche che il critico Mario Praz sottolinea nel suo testo “La carne e il diavolo”: esotismo,estetismo ed erotismo.  
Il “Locus dell'anima”, delle donne descritte da Silvana Consoli, vive e pulsa negli sguardi  magnetici e carezzevoli al contempo. Dalla semplicità delle vesti , per quanto consistenti e plastiche ma sempre eleganti,  traspaiono  messaggi universali di recupero della vera bellezza e armonia della “sacralità”della donna. Linguaggi pittorici, da cui trapelano dialoghi a volte inquietanti , che inducono a intense introspezioni, e trascinano lo spettatore in narrazioni, legate alla realtà della donna in paesi lontani. Una lontananza, che per l'artista non è solo luogo d'estasi ma di comprensione di problematiche morali e materiali, anche nella natura delle donne più vicine ed in paesi emancipati. Donne simbolo di pensieri e anima poetici, colorati da scenari dalle striature che dipanano in languidi cieli,  dall'imprecisata ora e che potrebbero abitare nel sud Africa o in un oriente lontano, dove le lancette degli orologi sono segnate solo dalla luce. nulla del nostro caos cittadino, in un tripudio di nuance di meriggi che sfumano con quelle delle  albe o dei tramonti. In “Tramonto d'Oriente”, affiora dalla  terra, il corpo sdraiato di una donna, il cui giacinto è nelle radici del sottosuolo, metafora del suo inconscio, dove la libertà è il sogno e nella tenerezza il sussurro della sua sensualità. La metafora dell'ondeggiare orizzontale del suo corpo, ne delinea l'orizzonte e nel fluire di un oceano di sentimenti,   ne disegna i contorni e lei ci mostra, l'aurea invisibile del “paesaggio dell'anima”. Un estetismo che non sfiora mai la soglia della superficialità, ma suscita un vortice emozionale profondo, dove tutto sgorga di smalti vivaci e brillanti estesi in larghe campiture nell'eterna energia del femmineo.
L' iconografia è  spesso ricongiunta alla  “Mater Amoris”, la maternità intesa come incarnazione della vita e espressione tra le più sublimi della purezza dell'amore. Nel rigoglio favoloso del colore  le sue opere attraversano gli sguardi oltre la tela e raggiungono il cuore dell'osservatore, creando una comunicazione non verbale ed una riflessione intensa. Tra gli incanti dei fiori tra i capelli e i drappi colorati e turbanti annodati,  donne in un tutt'uno con i loro piccoli figli e quest'ultimi avvolti sulle spalle, sui grambi strette a loro, appaiono come un prolungamento del loro stesso corpo . Raffigurazione intimistica di scene quotidiane, si espandono lungo la superficie pittorica, con iperrealismo temperato, che testimoniano  alla donna nel contemporaneo, quel paradiso di equilibrio appartenente ad una natura spesso violata. Silvana Consoli approfondisce tematiche sulla povertà e la condizione femminile dei “Locus”dimenticati, ma con il suo pennello ne descrive il coraggio e la dignità . Scenari misteriosi africani e “aridità” dei deserti alle loro spalle  lasciati sbiaditi e sfocati nello sfondo, mettono ancora più in evidenza la ieracità espressiva e sottolineano quanto nelle metropoli sconosciute e caotiche la loro condizione di immigrate possa in confronto rappresentare il deserto, o ...forse ancora il deserto di molte donne, quello della solitudine, dista solo un passo ed un respiro. Tra gli incanti multipolicromi, brillano come smaltate, le pennellate che si estendono in un magma di sensazioni. Il decorativismo raffinato,  avvolge le “Mater Natura”, con forme di prati fioriti klimtiani e le ammanta con i colori del cielo e il fascino delle donne dei paradisi alla Gaugin. Una pittura per chi solo desidera l'anelito paradiso lontano da ingiustizie e violenze.  Una fuga all'estasi , l'artista usa come "leit motiv" la genesi creativa avvolta dal sole e dagli smalti accesi, quale segno che nell'affannosa esigenza cosmica cerca di ricompensare un equilibrio che spesso è distrutto o stravolto. Un accento sul ruolo della donna contemporanea e del suo destino, in cui focalizza l'attenzione sulle problematiche presenti in una società di degrado non solo materiale, la cristallizzazione dei sogni e profondità dei sentimenti, avviene attraverso la sua pittura, dove ricompone quei frammenti spesso sparsi e lacerati dell'immagine femminile. Oltre l'anima, l' “animus” che Jung descrive della donna, come voce interiore dell'intimo sacro, dello spirito d'iniziativa, maturità spirituale in positivo ed intelligenza, passione e sensibilità ed esperienza emotiva in lei intrinseche da non distruggere. Il fascino del suo linguaggio suscita attrazione nelle sue immagini mito-poietiche in cui l'habitat dei personaggi è plasmato con la natura verso la riscoperta di archetipi in ricerca delle radici primordiali della figura della donna, distante dalle nevrosi metropolitane e considerata merce da consumare. Rivisitazioni della purezza che rifuggono dal "falso"prototipo di una bellezza impossibile e che nella sua "arts creandi" sanno far riscoprire una ricchezza nella sofferta indagine della realtà femminile al di là di continenti lontani  che la riflettono e che trasmettono uno straordinario corollario di immagini dedicate dall'effemeride, all'infinito ruolo della donna : dal trascendente “Essere” all'umano “Sentire”.                                                    

   dove e come trovare Silvana:
                   
Atelier "ARKADYS"Via Catania, 244 Adrano (CT) 
info:3393002051 e mail: silvanaconsoli@tiscali.it

SILVANA  - DURANTE UNA ESTEMPORANEA 




ED ORA ALLA PRESENTAZIONE DI ALCUNE OPERE - tutte opere eseguite ad olio, solo in alcuni casi acrilico.
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LE DONNE DI SILVANA 
/SENSUALI - AFFASCINANTI - MATERNE/ 
























ANGELI / PUTTI/FIGURE SACRE 













PAESAGGI






DUE SCULTURE 





ED INFINE 



A Voi care amiche ed amici ogni commento, che sarà senz'altro gradito a me, ma soprattutto a Silvana. 

Ciaooo a tutti e buona visione