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Presentazione delle pitture eseguite all’interno del Teatro Comunale di Borzonasca
scrive Maurizio Mancuso
È dall’Ottobre del 2003 che risiedo a Borzonasca. Ho aderito volentieri all’invito della signora Rita Deschmann, assessore alla Cultura di Borzonasca, di eseguire un ciclo pittorico ispirato alle Muse temi classici della mitologia greca.
Le muse, sono figlie di Mnemosine e di Zeus, e sono nove sorelle, frutto di nove notti d’amore. Mnemosine, la madre delle muse, è la personificazione della Memoria. Zeus è il dio della luce e del fulmine, re degli uomini e degli dei dell’Olimpo.Il mito delle muse rimanda al primato della Musica (e della Matematica) nell’Universo. Le muse promuovono il Pensiero antico in tutte le sue forme: eloquenza, pensiero filosofico e scientifico, storia, matematica, astronomia. Esse promuovono soprattutto l’Armonia, la capacità di placare i conflitti e di promuovere la vita civile nella Polis.
Le muse raffigurate nel teatro comunale di Borzonasca sono quattro. Prima in dignità viene Calliope che presiede la poesia epica, raffigurata mentre suona l’arpa.
Le muse, sono figlie di Mnemosine e di Zeus, e sono nove sorelle, frutto di nove notti d’amore. Mnemosine, la madre delle muse, è la personificazione della Memoria. Zeus è il dio della luce e del fulmine, re degli uomini e degli dei dell’Olimpo.Il mito delle muse rimanda al primato della Musica (e della Matematica) nell’Universo. Le muse promuovono il Pensiero antico in tutte le sue forme: eloquenza, pensiero filosofico e scientifico, storia, matematica, astronomia. Esse promuovono soprattutto l’Armonia, la capacità di placare i conflitti e di promuovere la vita civile nella Polis.
Le muse raffigurate nel teatro comunale di Borzonasca sono quattro. Prima in dignità viene Calliope che presiede la poesia epica, raffigurata mentre suona l’arpa.
La musa Polimnia promuove invece la pantomina, cioè la beffarda rappresentazione della commedia umana.
Euterpe suona il flauto, negli assolati pomeriggi d’estate, allietando i sonni meridiani degli agricoltori e dei pastori.
Melpomene invece, con gli occhi bistrati e la bocca dolorosa rappresenta la tragedia, ad ammonimento dei cittadini, poco rispettosi delle leggi.
Un’altra pittura esposta nel teatro rappresenta la scena del commiato di Orfeo da Euridice. Nel mito greco, in genere Orfeo viene menzionato come figlio della musa Calliope e vicino all’Olimpo. Orfeo è il Cantore, il musico ed il poeta che sa ammansire col suo canto le bestie più feroci e sedare le tempeste del mare durante la navigazione. Il mito piu’ celebre relativo ad Orfeo è quello della sua discesa agli Inferi per amore della moglie Euridice (vedi il quarto libro delle Georgiche di Virgilio). Euridice è una ninfa. Passeggia lungo un fiume della Tracia, calpesta un serpente che la morde, uccidendola. Orfeo, disperato scende agl’Inferi per cercarvi la moglie. Suona la sua lira o cetra, ammansisce i mostri infernali. Ade e Persefone, gli dei infernali, acconsentono a restituire Euridice al marito che la guiderà verso l’uscita, verso la luce, tenendola per mano, alla condizione di non voltarsi a guardarla in viso
Venere Celeste.
Orfeo, poco prima di uscire dalla porta dell’Inferno, colto dal dubbio atroce di essere stato ingannato, si volta per accertarsi che sia proprio Euridice l’essere che lo segue. Così Euridice muore nuovamente e fugge come un’ombra aspirata dall’inferno profondo, abbandonando Orfeo. Lui inutilmente la insegue ma viene bloccato da Caronte, inesorabile guardiano infernale. I personaggi raffigurati sono Ermes, il dio messaggero, tramite tra gli dei e gli uomini, Euridice ed Orfeo. È il momento del distacco e della separazione definitiva. E’ un mito precristiano. Sembra che Il mito di Orfeo abbia fortemente influenzato il Cristianesimo primitivo.
Un’altra pittura raffigura la Venere o Afrodite Celeste (o Urania). In realtà nel mito greco Afrodite è nata dal mare di Cipro, fecondato dallo sperma di Urano ed è la dea dell’Amore. Solo con Platone viene immaginata l’esistenza di due Afrodite diverse. L’una,nata da Urano (il Cielo), Afrodite Urania, dea dell’amore puro. L’altra, figlia di Dione, l’Afrodite Pandemia cioè l’Afrodite popolare, dea dell’amore fisico.
Un’altra pittura ancora è una rielaborazione del famoso e discusso “trono Ludovisi”, che raffigura la nascita di Afrodite. Il Trono Ludovisi è un bassorilievo, custodito nel palazzo Altemps, a Roma. Rappresenta la nascita di Afrodite dalla spuma del mare, sorretta da due horai. Lateralmente sono rappresentate due figure sedute su un cuscino: a sinistra una ragazza nuda che suona il flauto, a destra una donna col mantello rialzato sulla testa che pone in un bruciaprofumi grani di incenso presi da una pisside.
Potrete infine ammirare le “maschere”, ottenute per calco su assi imbiancate a gesso. Le ultime due pitture eseguite sono: ”La straniera”,opera su tela, ed un ritratto di donna ispirata da una poesia di Catullo dal nome “Armonia”, anche questo su tela.
Borzonasca,4 Marzo 2009
Un’altra pittura raffigura la Venere o Afrodite Celeste (o Urania). In realtà nel mito greco Afrodite è nata dal mare di Cipro, fecondato dallo sperma di Urano ed è la dea dell’Amore. Solo con Platone viene immaginata l’esistenza di due Afrodite diverse. L’una,nata da Urano (il Cielo), Afrodite Urania, dea dell’amore puro. L’altra, figlia di Dione, l’Afrodite Pandemia cioè l’Afrodite popolare, dea dell’amore fisico.
Un’altra pittura ancora è una rielaborazione del famoso e discusso “trono Ludovisi”, che raffigura la nascita di Afrodite. Il Trono Ludovisi è un bassorilievo, custodito nel palazzo Altemps, a Roma. Rappresenta la nascita di Afrodite dalla spuma del mare, sorretta da due horai. Lateralmente sono rappresentate due figure sedute su un cuscino: a sinistra una ragazza nuda che suona il flauto, a destra una donna col mantello rialzato sulla testa che pone in un bruciaprofumi grani di incenso presi da una pisside.
Potrete infine ammirare le “maschere”, ottenute per calco su assi imbiancate a gesso. Le ultime due pitture eseguite sono: ”La straniera”,opera su tela, ed un ritratto di donna ispirata da una poesia di Catullo dal nome “Armonia”, anche questo su tela.
Borzonasca,4 Marzo 2009
disegno tratto da : Alice paese delle meraviglie
La straniera
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Αρμονία (Armonia).
La nascita di Venere
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Commiato di Orfeo da Euridice
Che dire...Maurizio ne parla come se stesse raccontando una storia di tutti i giorni, per noi comuni mortali non tutto è così "semplice"come lui descrive in modo appassionato.
Vi aspetto per l'ultima pagina per il saluto finale e nella stessa pagina, prima della chiusura, saranno indicati i nominativi degli amici scelti dal maestro per l'assegnazione dei suoi regali artistici.
A presto....