Alessandro Montalto ha risposto in un unico testo ai vari commenti qui sotto inseriti, e poichè la risposta è risultata piuttosto lunga "per le capacità" di risposta previste nel blog stesso, mi ha pregata di inserire direttamente il testo,qui in prima pagina.
Con questo scritto credo Alessandro abbia in qualche modo "sviscerato" ancora di più il Suo scrivere...come l'ho chiamato io "l'enigma" ed ero e sono più che certa, che nello scrivere di Alessandro ci sia molto di più, ma molto di più di un semplice esprimere a mezzo parole scritte. Ma non voglio aggiugere altro Ve ne renderete conto Voi stessi leggendo qui :
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Da: alessandromontalto23t
A: carla_colombo@libero.it Cc:
Oggetto: Richiesta. Ricevuto il: 23/06/10 01:27
Ciao Carla,
Ti chiedo una cortesia:
potresti inserire quanto segue, perchè ho provato a inserirlo più volte nel
modulo "Gli artisti illustratori del volume", per rispondere a tutti i ventuno
commenti, ma non è possibile farlo, forse per qualche problema di natura
tecnica. Grazie e a presto.
Alessandro
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Salve a tutti da ALESSANDRO MONTALTO. Cara Lui, come va? Spero bene. La
Natura, per me, significa tanto. Sin da bambino, ho avuto una particolare
attrazione per gli animali, le piante, i minerali e i fossili. Non a caso, l´
indirizzo universitario da me tallonato è stato quello delle Scienze Naturali.
E, da molto tempo a questa parte, ho instaurato un particolare rapporto, direi
a tutto tondo, con i rappresentanti del regno vegetale, alberi in particolar
modo. Curo, con amore, una piccola landa campestre donatami da mio padre
(buonanima), seguo ben tre aziende agricole da coltivatore diretto, conosco,
grazie allo studio delle Scienze Naturali, quella che è la biologia della
pianta in genere e ho animato l´inanimato dei vegetali attraverso la mia
poetica. Per me, un albero, vuol dire davvero tante cose assieme. È una
Successione più che poliedrica. Ecco perché la Natura deve essere uno dei
pilastri portanti della mia espressione che muove dall´interiore. Salve Dual.
Piacere di fare la tua conoscenza e grazie per trovarmi "interessante". Ciao a
Roberto, vittima, come me, della telefonia e piacevolmente attratto, anch´egli,
dal mio amato vulcano. Ti invito a sfogliare i miei interventi, precedentemente
inseriti, perché lì vi è qualche riga che detta il profilo e, in parte, anche
la genesi della lirica dedicata all´Etna. E..., grazie, per essere tornato nel
virtuale, dopo il fatidico squillo, per rispondere alla mia vetrina. Cara
Professoressa Salomone, salve anche a lei. Questa volta, ha puntato l´obiettivo
sulle illustrazioni. Devo dirle che, Frammenti amalgamati, doveva essere e,
secondo molti lo è stato, un esperimento letterario - sensoriale. Parrà strano,
ma ho cercato di coinvolgere tutti i sensi. La vista con le illustrazioni. L´
udito con le melodie, i rumori e i suoni, inseriti nel "sottofondo" Nel titolo.
Sottofondo, che contiene anche olezzi e aromi, selezionati, per la loro
intensità, da colpire tanto l´olfatto quanto il gusto. Soltanto il senso del
tatto è rimasto fuori binario, ma non è detta l´ultima parola. In un primo
tempo, si era pensato di lanciare Frammenti amalgamati con un recital che
esponesse suoni, rumori, immagini statiche e in movimento, proiettate alle
spalle del recitatore dei versi, in un andirivieni comunque delicato da
coinvolgere lo spettatore sul piano sensoriale, come se si volesse quasi fare
del teatro sperimentale. In un secondo tempo, si è pure pensato di fare tutto
questo inserendolo in un cd - dvd proiettabile ovunque e permanentemente
presente sul web. Stiamo lavorando su e per questo. Non è facile. Dico
"stiamo", perché non si può esser soli nel far ciò e, in effetti, non voglio
esser solo. Voglio vivere il piacere di condividere. Salve a Mariarosa V. di BG
e, grazie di cuore, per le sue parole. Anche lei ha sviscerato un nuovo spettro
dalle mie liriche. Per me, fare poesia, vuol dire categoricamente proporre
nuovi effluvi al lettore ogniqualvolta, questi, torni sulle mie o su una mia
lirica, in ogni dove e in ogni tempo. Deve essere come un brano musicale che,
riascoltato dopo un mese o più o meno, dia il suono di un violino, anche breve,
ma comunque non udito la volta precedente. Baudelaire, da me apprezzato,
scriveva che, un libro, deve essere come una pianta carnivora: "deve
agguantarmi e non lasciarmi più", già alle sole prime fugaci sfogliate. Mi
auguro di esserci riuscito con questa mia piccola fatica letteraria e, a quanto
pare, anche lei me ne da atto. Salve a Krilù, al Dottore Romeo e al Signor
Scopelliti. Pare abbiate minuziosamente sezionato la mia poesia (come amo fare
anch´io con la poesia in genere). Devo dirvi che, da quando Frammenti
amalgamati ha visto la luce, un netto colpo d´ascia ha creato un linea di
separazione al centro del mio piccolo pubblico, anche e soprattutto, in virtù
dell´aspetto linguistico. Rispondo a quest´ultimo punto, sia dicendo la mia sia
fornendo, fra virgolette, alcuni passi stesi da giornalisti e critici letterari
che si sono preposti di recensire il mio volumetto. Poco dopo un mese dalla
pubblicazione, il primo addetto ai lavori scrisse, su una rivista di settore
che, "la poesia del giovane Alessandro è per tutti ma non per tutti", cosa
voluta "dalla sua impulsiva ricercatezza linguistica". Non che io stia giorni a
scrivere o riscrivere una poesia: la butto giù e basta. Semmai, mi congedo solo
qualche piccolo ritocco (punteggiatura, impaginazione, ecc.). In effetti, la
prima cosa che colpisce leggendo le mie poesie è proprio la ricercatezza
espressiva. "Fortemente voluta, una postura attenta di sostantivi e di
aggettivi". Le mie sono parole scritte non per civettare con la pagina o per
stupire il lettore, ma per "tradurre sensazioni e pensieri immaginifici". Per
introdursi in questo tipo di lettura, bisogna tenere presente che, quando si
hanno emozioni e si vivono o si rivivono segmenti dell´esistenza significativi,
vi è un allontanamento dall´ordinario uso linguistico. Accade, soprattutto,
nella poesia, in cui il segno, il ricorso alla figura retorica e all´
espressione forte e iperbolica, evidenziano una comunicazione a più direzioni.
Nella mia testa, durante il concepimento di una poesia, tutto è sgravato dalle
regole degli abituali contesti comunicativi. In Frammenti amalgamati, il
linguaggio è il vettore di un universo interiore rivisitato dalla riflessione,
dal ricordo, dalle sensazioni e dalle emozioni che questi evocano. Da qui, "la
ricerca minuziosa della parola adeguata per rappresentare la realtà" che vivo e
sento. È chiaro che non possono non mancare le note didascaliche al testo. In
Frammenti amalgamati, vi è un´altra cosa da menzionare: la circolarità
temporale dell´evento poetico, che, dal presente, salta nel passato, per poi
spingersi ad immaginare il futuro. È l´esistenza, ora istante, ora ciò che si
era, ora prospettiva. È tempo soggettivo che trancia la concezione comune di
tempo senza per questo rischiare d´essere vago e disorientato. Per dirla con le
mie stesse parole, le cose future, "sonnecchiano nei dedali del mio avvenuto".
Da autodidatta, ho studiato la poesia. E..., mi garba parecchio che la mia sia
"studiabile un pochino in più rispetto alle ordinarie convenzioni". Non che io
voglia una corona d´allori o chissà cosa: sinceramente, di questo, me ne
sbatto. La nostra bellissima lingua italiana, fra l´altro, ci permette di
spaziare linguisticamente. Basti pensare che, in italiano (è una statistica
fonte di studi), "il gatto si muove sul tetto", può essere scritto in oltre
centodieci modalità diverse. Il concetto rimarrebbe uno e uno solo, ma le
modalità sensoriali proposte al lettore per un coinvolgimento psichico e/o
emotivo, possono avere più possibili direzioni, proprio perché vi è un corredo
di sinonimi, sostantivi, verbi e aggettivi, che non hanno altre lingue in cui,
con tutto rispetto, magari, con un solo termine, si vogliono indicare (forse
economicamente), più soggetti/oggetti. Sono poche, al mondo, le lingue o i
dialetti che permettono ciò. Inoltre, per me, la poesia, per dirla ancora con i
simboli della Poesia Maledetta francese che amo tantissimo e come ho già
scritto, deve essere "un urlo, un grido" (Munch, con il suo "Urlo", più volte
depredato dai musei, forse, ne sa qualcosa). La poesia è, a mio avviso, la più
autentica manifestazione che possa sgorgare dalla primitività dell´uomo.
Infatti, quando il Signor Scopelliti scrive che io, forse, ho voluto
"semplicemente sfogarmi", ha ben colto il segno, così come ha fatto Mario
Bonanno, mio conterraneo e giornalista degno di nota, che ha scritto la
prefazione al libricino. Un grido, uno sfogo, un urlo: guai, per me, se non
fosse così, specie in un mondo come quello di oggi. Mi piace l´oculatezza del
Dottore Romeo, con il quale mi piacerebbe tanto dialogare. Per quanto riguarda
il suo voler "discutere" con me "circa la metrica e l´armonia di base o la
musicalità e la penetrazione emozionale" della mia poesia, credo sia giusto che
mi soffermi un pochino in più su questi punti. Io, ahimè, non ho mai
minimamente tenuto conto della metrica, forse, perché, ancora in linea con la
rivoluzionaria poesia francese, vorrei stendere una lirica compositiva dalla
"libertà libera", ovvero, priva di parametri tecnici. Per quanto riguarda,
invece, "l´armonia di base" cui si riferisce, sinceramente, mi perdoni per l´
ignoranza, ma è la prima volta che ne sento parlare negli ambienti poetici, sia
on line che più diretti. A mio avviso, se proprio vuole una risposta, la poesia
non può avere un´armonia di base, a discapito di qualche altro tipo d´armonia,
per esempio di testa o di fianco, altrimenti, si priverebbe dell´essenza che la
rende tale. Ogni poesia ha una sua armonia insita nella fattispecie di quella
determinata corrente letteraria che l´ha generata. La musicalità, nella mia
poesia, è soffusa, non lo metto in dubbio, ma volutamente, dettata dal mio
inconscio, allo scopo di dare spazio alla sfera linguistica, come già ben
delineato prima, senza la quale credo non otterrei quella che lei definisce
"penetrazione emozionale". Quest´ultima, secondo me, deve porre, non "dubbi o
interpretazioni equivoche", come lei scrive, ma, porre al lettore, più
possibili risvolti o trame o soluzioni da intraprendere secondo il proprio
conscio (è la stessa lingua italiana che ci permette di fare questo gioco d´
ingegno). Rimbaud scrisse che la poesia deve essere "rivoluzione" senza il cui
fuoco "avrebbe" persino "smesso di scribacchiare". Citare Rimbaud è un altro
mio modo per dire che ci sono più modi per fare poesia. Carla stessa ha scritto
che pensa "che le poesie di Alessandro siano abbastanza difficili, ma non sta
scritto da nessuna parte che la poesia debba essere di facile comprensione!".
Con questo non voglio dire, per carità..., me ne guarderei bene dal dirlo e dal
pensarlo, che c´è chi sceglie, in tema di letture, le scorciatoie o le ardue
salite del cervello. È solo una questione di gusti (credo Carla ne convenga). I
poeti sud - americani sono favolosi e hanno molto da insegnarci, Dottor Romeo:
ho letto qualcosa sulla rivista "Poesia" edita dalla Crocetti Editore di Milano
e in alcune sillogi della Feltrinelli, della Mondadori e della Edizioni Il
Punto d´Incontro. Complimenti per il percorso di lettura intrapreso.
Parliamone... Gentile Dottor o Signor Carcano, ho tanto scritto (mi si perdoni,
ma credo sia corretto rispondere degnamente a tutti), ma lei, in poche righe, è
davvero egregiamente riuscito a tracciare quella che è la vera anatomia e
fisiologia della mia poetica. Complimenti con la "C" maiuscola. Ciao njara, con
molto piacere, conosciamoci attraverso il Potere della Parola. Adesso, però,
pongo il mio congedo. È tardi. Quasi l´una di notte. Fra poche ore, dovrò
essere nuovamente in piedi e prima che il gallo canti. Grazie ancora a tutti e
a presto. Buonanotte. E buon risveglio a Carla che ha ben "sviscerato l´
enigma": è vero, anche io, ho "vissuto gli anni delle difficoltà" e ringrazio
il fato per avermeli fatti vivere.
Alessandro Montalto
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GRAZIE A TE ALESSANDRO PER AVERCI - AVERMI REGALATO
PARTE DI TE.
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Vorrei per questa pagina, come prima cosa, postare il testo della mail
che Alessandro Montalto mi ha inviato ieri, perchè penso possa essere per il momento di risposta provvisoria a tutti i Vostri commenti :
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Ciao Carla,
come va? Spero bene.
A quanto pare, tutto procede benissimo per quanto
concerne la mia vetrina.
Grazie ancora di cuore per tutto ciò che stai facendo
allo scopo di valorizzare la mia produzione poetica.
Non mi stancherò mai di
ringraziarti.
Ho letto le tue e-mail e sfogliato quanto da te inserito.
Tutto
bene.
Non credevo potessero piovere commenti di quella sorta, così costruttivi,
introspettivi e spontaneamente analitici.
Mi sono promesso e ripromesso di
rispondere a ogni commento (anche perchè non vorrei essere pichiato, eh, eh,
eh...),a partire dalla prossima settimana.
Inoltre, ti farò avere, quanto
prima, tanto il commiato quanto il profilo delineante il mio possibile futuro.
Ho preferito aspettare per fare ciò, sia perchè volevo smaltire alcuni diversi
impegni lavorativi, sia per far un pochino lievitare la vetrina di commenti e
similari per poi così avere parecchio materiale su cui lavorare e al quale
rispondere.
Hai ragione nel dire che sono assai preso.
Verissimo.
Ho ritmi non sfrenati ma continui.
Sono fatto così, dalle quattro - cinque del mattino sino lla tarda serata.
A presto. E ancora complimenti per il blog da te creato.
Alessandro
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ed ora,
mi sembra doveroso, ma come ben sapete quando vedo dei lavori artistici, diventa per me spontaneo soffermarmi, scrivere degli artisti che hanno dato il loro contributo all'arricchimento del volume, che così illustrato diventa ancora più raffinato e completo.
Gli artisti che hanno collaborato:
- ARTISTA PROF. CARMELO COZZO di Adrano CT che già conoscete e del quale ho avuto modo di scrivere largamente proprio fra le pagine di questo spazio virtuale, come mio primo ospite del mese di gennaio 2010.
Vi invito a cliccare qui :
così da poter visualizzare alcune sue opere pittoriche e letterarie.
Vi invito a cliccare qui :
così da poter visualizzare alcune sue opere pittoriche e letterarie.
In questo volume Alessandro ha utilizzato dello zio Carmelo Cozzo ben 20 opere tra disegni, chine e studi vari.
-ARTISTA IONELLA FERRO di Paternò (CT). Attualmente, vive ad Alcamo (TP). L´artista, ha eseguito i disegni in china, su tavole aventi dimensioni cm 30x40 in modo del tutto estemporaneo, dopo aver dato attenta lettura alle poesie stesse.
La Ferro dipinge a tutto tondo, oscillando dalla pittura a olio su tela alla decorazione effettuate sulla ceramica ed anche sulla trracotta. Utilizza inoltre basi alternative, come la pietra lavica ben levigata e tagliata a fogli,
- ARTISTA MARIA CONCETTA LAZZARO anch´essa di Adrano (CT).
La Lazzaro, si dedica sia alla pittura che alla scultura. Ha fondato un atelier - laboratorio artistico, denominato MATISSE, in onore del famoso pittore francese, ubicato presso il suo stesso comune.
Nel caso dell´artista Lazzaro, Alessandro ha utilizzato tre stupende opere: due matite e una grafica. Inoltre, Maria Concetta Lazzaro, può essere definita "un´artista del verde vivere", in quanto adopera materiali del tutto naturali.
Basti pensare alla "griglia" naturale della famosa "pala" o foglia del ficodindia siciliano, trattato come "tela" fuori dal comune.
L´arte della Lazzaro segue le "forme che la natura ci offre" attraverso le sue stesse espressioni strutturali dimostrando che, "anche un oggetto apparentemente povero, può essere reso importante, se si ha amore per l´arte".
- ARTISTA MARUSKA LA ROSA di Adrano CT
L'artista racconta poco di sè..volutamente
Nel volume di Alessandro sono state inserire due splendide raffinate matite dell'artista.
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Continua ad esprimere sull'opera letteraria presentata. Sarà mi premura raggruppare i Vostri indirirri ed inviarli poi al poeta che provvederà direttamente a farVi recapitare la pubblicazione con la propria dedica personale a ciascuno di Voi. Grazie
ALLA PROSSIMA...DI QUASI CHIUSURA