siamo quasi alla fine....
TUTTE LE OPERE LETTERARIE QUI POSTATE IN QUESTE PAGINE SONO DEL
PROF. ANTONINO SALOMONE /per gentil concessione della figlia Marina
Nuova preghiera di Salomone di Marina e Carla - acquerello + elaborazione digitale - settembre 2011
Nuova Preghiera di Salomone
Ti chiesi soltanto la saggezza,
o mio Signore,
e tu mi desti anche l'opulenza.
Ora di nuovo io vengo ad implorarti:
ti chiedo ancora quel tanto di saggezza
che mi basti a sentir l'enorme vuoto
ch'è nelle umane cose.
Solo quel tanto dammi di saggezza
e non di più.
Ch'io impari a conoscere me stesso,
non impari a disprezzare gli altri,
e non derida le ambizioni dei falliti.
Non mi dare, Signore, l'opulenza:
so ch'è una pena e rischierei d'amarla.
Dammi solo un pochino di buon senso
e una forte dose di pietà.
Fa' ch'io perdoni a chi mi ha offeso
e soprattutto a chi non mi conosce,
ma è potente, ricco e fortunato.
Ch'io non veda, Signore, le storture,
ma concedi che abbia un po' di pietà
anche di me, quando mi guardo dentro;
e se mi fai dono delle lacrime,
permetti che sorrida anche... un pochino.
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Inverno a Maddaloni
Sul San Michele danza qualche falda,
spazza sovente il vento l'Appia Antica;
alla caserma
la sentinella è dentro alla garitta.
Sembrano anche gli alberi annoiati,
gli uomini invece imprecano al tempaccio,
che come loro cambia d'opinione.
Le donnette si stanno accoccolate
sopra il braciere, o escono all'aperto
quando il sole regala qualche raggio:
e forse sanno di non meritarlo.
Socrate di Marina e Carla - acquerello + elaborazione digitale - settembre 2011
Socrate
“Non vi scordate, o amici miei,
che ad Asclepio noi dobbiamo un gallo”
Così quel vecchio Sileno, che moriva,
s'accomiatava dagli amici suoi
con una sola pena in fondo al cuore:
Critone non s'era persuaso
che se qui uno muore
proprio non muore.
Non era certo facile capirlo.
Chi parlasse di Socrate agli amici
farebbe mostra della sua cultura,
ma solo i bambini incanterebbe,
o qualche donnetta d'altri tempi.
La buona società fa gli scongiuri
tra i sorsi d'un cocktail
ed una battuta intelligente;
i moderni operai, essi pure,
hanno cose più serie a cui pensare:
non tanto gli aumenti salariali,
ma la lotta di classe
e la società comunista di domani.
Spettri
– Fui anch'io un profeta?
Fui un saggio?
No, fui un piccolo uomo,
che non sapeva nulla:
per questo fui caro al dio di Delfi.
– Credevo di essere un artista
di sopra al rogo della mia città.
“mi son sbagliato” dissi in un bisbiglio,
quando la lama tagliava la mia gola.
Eppure mi sbagliavo anche allora:
a Pigalle non c'ero stato ancora.
– Gli Ateniesi avevano ragione:
Ero pur sempre un sovversivo;
Ateo no, ma amico di Euripide,
e loro di dei ne avevan troppi.
– I ciclopi io vidi e le sirene,
vinsi di Circe tutte le magie,
e dormii tra le braccia d'una dea.
Mi pianse il cuore al pianto di Nausica,
ma sorrisi soltanto nella notte
quando da lungi vidi nei miei sogni
la spirale di sottile fumo
di sopra ai tetti della patria mia.
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Vi invito a seguire questa ennesima personale on-line, molto diversa rispetto alle precedenti,
che vedrà alla fine un pensiero utile ed interessante per tutti da parte della
dott.ssa Marina Salomone.