ALTRI PROVERBI
DEL PROF. ANTONINO SALOMONE
Immagini : sfondo acquerellato di Carla C. su foglio bianco, Marina S. ha sviluppato il suo pensiero con i mezzi che le sono più congeniale e cioè un programmino speciale con il quale si accompagna per creare i suoi disegni.
TUTTE LE OPERE LETTERARIE QUI POSTATE IN QUESTE PAGINE SONO
DEL PROF. ANTONINO SALOMONE /
per gentil concessione della figlia Marina
per gentil concessione della figlia Marina
San Francesco di Marina e Carla -acquerello+elaborazione digitale - settembre 2011
San Francesco
Fece sua sposa madonna Povertà
e dietro a questi si levò i calzari
Egidio, se li levò Silvestro.
Chiamò suo frate il vento,
il foco e sorella disse
pure la nostra morte corporale.
E furon tanti frati, scalzi
e contenti; furon tante suore
che nascosero il volto dietro al velo
contente della pace dentro il cuore.
Ora le copertine dei giornali
mostrano solo femmine di lusso,
che ti sorridono
da dietro il parabrezza
d'una fuoriserie.
Risucchiati nel vortice di quella
i bigliettoni di qualche miliardario
e i sospiri di tanti pappagalli.
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dall'web
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dall'web
Il Fariseo
Ci fu un tempo che anch'io andavo in
chiesa:
entravo triste per i miei peccati,
li confessavo in fretta, e ormai felice
m'appressavo alla balaustra dell'altare.
Ora ci vanno i miei ragazzi, ora:
gli adulti non ne abbiamo più bisogno;
non scorrazziamo per i prati altrui,
non litighiamo con le parolacce,
non ci picchiamo più come una volta.
Assetati come siamo di giustizia
ci rivolgiamo soltanto ai tribunali:
per una controversia di confine,
per l'assegno scoperto, in buona fede,
o per i noti divorzi coniugali.
Barabba
Che qualcuno si mettesse in croce
era cosa consueta, regolare;
quello che non capiva era perché
non lui, ma un altro s'uccideva.
Lo vide da lontano sopra il monte;
l'udì forse parlare, e non comprese.
Noi siamo innocenti, noi, di quel sangue:
non inchiodiamo nessuno ad una croce.
E se qualcuno sogna certi regni,
o predica ancora per parabole,
non siamo tenuti ad ascoltarlo:
però gli garantiamo
la piena libertà della parola.
I vecchi di Marina e Carla -acquerello+elaborazione digitale - settembre 2011
Vi invito a seguire questa ennesima personale on-line, molto diversa rispetto alle precedenti,
che vedrà alla fine un pensiero utile ed interessante per tutti da parte della
dott.ssa Marina Salomone.
I Vecchi
Coi vecchi non è facile parlare
perché spesso son muti;
con lo sguardo fisso
non guardano niente e vedono assai poco,
o molto, forse,
ma non dicon niente.
Se invece di parole sapessi far dei segni,
pochi, piccoli segni di matita,
mostrerei una serie di ritratti,
una serie infinita.
Ma in fondo, il ritratto
sarebbe sempre uguale:
una poltrona o una panchina;
una giacca da camera o un giaccone,
con sopra, talvolta, un cappelluccio
o un vecchio berrettone,
e sotto,
un viso disfatto su di un collo torto
sulle spalle d'uno spaventapasseri.
I vecchi paventano la morte;
più spesso, l'aspettano,
sorpresi che tardi ad arrivare.
Non sono tanto legati ai loro figli
che sanno ben sani e “sistemati”;
rivedono invece i loro padri
e s'attaccano alle gonne delle madri;
non sentono più di dar la mano
e la chiedono, bimbi, ai loro vecchi.
– Passeggiavo per Lime Street,
no, ero in carrozza con Molly,
aveva fatto l'uovo la gallina,
eppure... sulla spiaggia
una carogna di cane,
un salsicciotto in tasca
mi fa male.
Ricordo appena, non so più,
non so più chi sono,
ma mi conduce James
mi pare, o forse
Joyce.
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Vi invito a seguire questa ennesima personale on-line, molto diversa rispetto alle precedenti,
che vedrà alla fine un pensiero utile ed interessante per tutti da parte della
dott.ssa Marina Salomone.
ANCORA...