RACCOLTA DI ALCUNE POESIE DI GRAZIELLA
ACCOMPAGNATE DA ALCUNI SUOI OLII
(Uno stralcio della prefazione a cura di Alfonsina Campisano Cancemi)
....La presente sillogie "VOCI E COLORI" opera nel campo della poesia, raccoglie alcune pregevoli liriche, punteggiate qua e là da creazioni pittoriche della stessa autrice. Le une sono spesso il riflesso delle altre, per cui, un esempio, ai versi "sospese nel vuoto/le cime dei pini/aspettano un raggio di sole" fa da contraltare una tela in cui la nebbia suscita immagini solari segrete e oniricamente schiude a un modo di favola, in cui si smussano le asperità e la valle si veste degli "ambrati colori d'autunno" .
La poesia della Carletti è piena di colori e di suoni, canta la natura lussureggianete e fremente nelle sue molteplici forme..............
........Prati fioriti, distese marine, nebbie misteriose in cui la pittrice si perde senza dolore, naufrangando leopardianamente in grembo alla natura.......
ACCOMPAGNATE DA ALCUNI SUOI OLII
(Uno stralcio della prefazione a cura di Alfonsina Campisano Cancemi)
....La presente sillogie "VOCI E COLORI" opera nel campo della poesia, raccoglie alcune pregevoli liriche, punteggiate qua e là da creazioni pittoriche della stessa autrice. Le une sono spesso il riflesso delle altre, per cui, un esempio, ai versi "sospese nel vuoto/le cime dei pini/aspettano un raggio di sole" fa da contraltare una tela in cui la nebbia suscita immagini solari segrete e oniricamente schiude a un modo di favola, in cui si smussano le asperità e la valle si veste degli "ambrati colori d'autunno" .
La poesia della Carletti è piena di colori e di suoni, canta la natura lussureggianete e fremente nelle sue molteplici forme..............
........Prati fioriti, distese marine, nebbie misteriose in cui la pittrice si perde senza dolore, naufrangando leopardianamente in grembo alla natura.......
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alcune poesie tratte dalla silloge
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MADRE NATURA
Hai salito i gradini del cielo
e, tra noi, solo l'arcobaleno
ma ti ho ritrovata
nel respiro muschiato del bosco,
nel brusio trasparente del fiume,
nelle zolle brunite e feconde,
nelle macchie di luce
che il tramonto disegna sul muro.
(pag. 9)
DISTACCO
Lasciate che il mio corpo martoriato
si posi sulla madre terra.
Lasciate che i miei occhi stanchi
si chiudano nell'ultimo sonno.
Lasciate che le mie mani scarnite
si giungano in una muta preghiera.
In questa lenta agonia
soffocati singhiozzi
mi trattengono ancora
con legacci d'amore.
Vorrei restare
ma, vi prego, lasciatemi andare
(pag. 11)
PRATI FIORITI
Alla luce del primo mattino
una bruma impalpabile
è adagiata sui prati fioriti,
intrigante come un velo da sposa
che nasconde
un sorriso radioso.
Come effimero pianto,
la rugiada s'impiglia nei fili,
che un ragno ha tessuto
tra i rami
della rosa canina.
Poi i papaveri schiudono al cielo
le corolle sanguigne
e le tumide bocche dorate
di superbe ginestre
danno il "la" al festoso concerto
degli insetti pronubi.
Pennellate di rosso, di giallo,
di rosa perlato,
dove, avida, tuffo lo sguardo,
ricordando altri prati fioriti
che ho guardato con occhi innocenti.
(pag 17)
prato in fiore (olio su tela)
TOSCANA
Contro un cielo pallido,
striato di rosa,
il profilo delle mie colline.
il comignolo sbuffa del fumo
.
.
Dai campi, la brezza che odora
di fiori e fieno tagliato.
Nell'incerta luce del vespro,
le lucciole fanno scintille.
(pag 20)
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NEBBIA
La nebbia ha coperto d'un velo
l'incerto mattino.
Sospese nel vuoto,
le cime dei pini,
aspettano un raggio di sole.
Immagino, senza vederli,
i rovi, le pietre, i sentieri.
Non sono smarrita, ma, trepida, aspetto
che apra il sipario alla luce
e renda alla valle,
gli ambrati colori d'autunno.
AUTUNNO
Un gelido vento
risale la valle brumosa
e scuote le foglie tremanti.
Le piccole, fragili, pallide
si arrendono subito
e, lente, si adagiano a terra
a fare più folto
il grande tappeto dorato.
Io sono la foglia brunita
che fugge, caparbia, la linfa
e resta aggrappata,
vicino ad un cielo
che anche in autunno,
sa essere peino di luce.
E quanto un soffio violento
verrà per spogliare il mio ramo
a lui lascerò la mia linfa
per verdi e più tenere foglie.
(pag. 31)
CI SEI
Tu c'eri
quando, il cuore strizzato in un pugno,
è arrivato il dolore,
e tu hai asciugato il mio pianto.
Ci sei
quando mille paure
m'accorciano il fiato
e tu mi conforti e mi guidi
Ci sei
quando sbaglio
e mi guardi imbronciato
e poi dici "va bene lo stesso".
Ci sei
quando ho voglia di ridere
e canto e con te
condivido la gioia.
Ci sarai
quando u ngiorno, più vecchi e più stanchi.
parleremo del nostro passato
e tu stringerai
la mia mano che trema.
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.....E NON FINISCE QUI....
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NEBBIA
La nebbia ha coperto d'un velo
l'incerto mattino.
Sospese nel vuoto,
le cime dei pini,
aspettano un raggio di sole.
Immagino, senza vederli,
i rovi, le pietre, i sentieri.
Non sono smarrita, ma, trepida, aspetto
che apra il sipario alla luce
e renda alla valle,
gli ambrati colori d'autunno.
Un gelido vento
risale la valle brumosa
e scuote le foglie tremanti.
Le piccole, fragili, pallide
si arrendono subito
e, lente, si adagiano a terra
a fare più folto
il grande tappeto dorato.
Io sono la foglia brunita
che fugge, caparbia, la linfa
e resta aggrappata,
vicino ad un cielo
che anche in autunno,
sa essere peino di luce.
E quanto un soffio violento
verrà per spogliare il mio ramo
a lui lascerò la mia linfa
per verdi e più tenere foglie.
(pag. 31)
CI SEI
Tu c'eri
quando, il cuore strizzato in un pugno,
è arrivato il dolore,
e tu hai asciugato il mio pianto.
Ci sei
quando mille paure
m'accorciano il fiato
e tu mi conforti e mi guidi
Ci sei
quando sbaglio
e mi guardi imbronciato
e poi dici "va bene lo stesso".
Ci sei
quando ho voglia di ridere
e canto e con te
condivido la gioia.
Ci sarai
quando u ngiorno, più vecchi e più stanchi.
parleremo del nostro passato
e tu stringerai
la mia mano che trema.
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.....E NON FINISCE QUI....