Per conoscere le modalità di partecipazione, potete leggere qui
http://lavostraarte.blogspot.com/2011/05/njarascrive.html
Inoltre, sottolineo che volutamente, ad eccezione di un solo testo ho lasciato intatto la trasmissione rispettando le punteggiature, ecc ecc..
elaborazione di njara
di njara
..non ho voglia pensò la donna affacciata al balcone mentre guardava il via vai della gente che al suono della sirena entrava dentro una fabbrica di mattoni..
un piccolo andirivieni di persone tutte affannate che brontolando e sorridendo entravano dentro un cancello che si apriva a comando..
il fischio della sirena produsse nella donna un brivido di eccitazione..
mio dio quanto tempo..
ed il tempo l'ascoltò..ascoltò quella donna che affacciata al balcone guardava un nugolo di operai che entravano e ridevano e brontolavano e si salutavano dentro una fabbrica dall'apparente color mattone..
una stella passò parola..la luna prese l'ascolto e lo tramutò in musica..il cielo fece suo quel brillio mentre il sole appena spuntato donò alla vita un suo raggio splendente..ed ecco che la vita realizzò un sogno..entrò piano piano dentro la donna che senza accorgersene si passò una mano fra i capelli e sorrise..sorrise ad un uomo ad una donna ad una bicicletta ad un motorino ed infine sorrise alla sua mano che gentile le accarezzò il viso donandole un sorriso di speranza che in un momento si trasformò in una certezza di vita che solo la magia di un cuore pulito può donare attraverso il gesto di una mano innamorata di se.
c'era una volta..
di njara
...c'era una volta un piccolo lampione tutto blu che illuminava una vecchia strada di quartiere..
bhè che c'entra mamma..una volta c'erano anche i lumi a petrolio..ora i lampioni sono grandi sono belli ed emanano una luce tutta bianca..
non è vero mio caro sapientone ribadì sua madre un po' incollerita..a volte ci sono dei lampioni che emanano una luce giallognola non li hai mai visti??
roberto mise il muso...sua madre non lo capiva..
era in un'età di quelle che si chiamano adolescenziali roberto..voleva la libertà voleva fare nuove esperienze..insomma voleva voleva voleva..
ma la mamma lo teneva a freno..era sola povera donna..suo marito era partito che roberto aveva poco più di un anno..
infatti lui non se lo ricordava proprio..se non per le foto che sua madre teneva in giro per casa di quell'uomo dalla barba incolta e dagli occhi molto bruschi.
roberto sapeva che era morto..deceduto insomma tanti anni prima..poi un giorno per caso aveva scoperto che suo padre era vivo e vegeto e che aveva lasciato entrambi tanto tanto tempo prima..
ma non aveva mai chiesto nulla a sua madre se non le domande che si poneva dentro di se e solo dentro di se..
chissà perchè tiene in casa tutte le foto di un uomo che non ci ha voluto bene pensò quella sera roberto sedendosi a tavola..
ma non disse una parola..mangiò in tutta fretta la sua cena..guardò sua madre sparecchiare..la sentì lavare i piatti poi prendere il cellulare ed andare nell'altra stanza.
forse ha un amante pensò fra se e se mentre accendeva la televisione..allungava i piedi sul tavolo buono del salotto e si accomodava con il sedere per aggiustarsi meglio.
domani cambio lavoro..o per meglio dire ne prendo un altro disse la mamma sedendosi vicino a lui..i soldi non bastano mai..tu fra poco andrai al liceo poi se vorrai all'università..e di soldi ce ne vogliono tanti..e quel poco che mi da il signor gilberto non basta per tirare avanti.
tu cresci..hai le tue esigenze..fra poco vorrai il motorino..poi la macchina..
poi sua madre non continuò...gli occhi fissi sul televisore a guardare qualcosa che c'era solo nella sua mente..
esigenze..crescere..forse è per questo che è andato via mio padre..è troppo cedevole mia madre..si forse è per questo che..e lo sguardo gli cadde sui piedi che poggiavano sul tavolino buono del salotto..erano i suoi piedi..poi guardò la televisione..un vecchio modello di qualche anno fa..poi guardò le tende..vecchie e sdrucite ma molto pulite...infine guardò sua madre..ma lo fece di sottecchi senza farsi notare..
c'era una volta un piccolo lampione tutto blu che illuminava una vecchia strada di quartiere..
che lavoro andrai a fare mamma??
andrò a lavare i piatti in un ristorante..solo tre sere a settimana però cosi tu non dovrai stare spesso solo..
roberto le guardò le mani..piccole..tozze..insignificanti.
ma quelle mani piccole tozze insignificanti avevano e stavano lavorando per lui...per mantenerlo ai suoi vizi e poco alle sue virtù..
riguardò i suoi piedi..si vergognò un attimo roberto..ma non si vergognarono troppo però..
in fondo era sua madre..era giusto che lo mantenesse pensò rimettendo i piedi come erano prima..
la televisione parlava parlava parlava ma nessuna di quelle due figure ascoltava veramente ciò che quel piccolo mezzo diceva..
due persone sedute sul divano vicine ma distanti fra di loro..ognuno disposto ad assolvere i propri obblighi morali e civili..
l'adolescente e sua madre..sua madre e l'adolescente..
obblighi doveri diritti e padronanza..
e questa storia termina qui..bhè si certo mi piacerebbe farla continuare e dire che roberto d'un tratto comprese il lavoro di sua madre per farlo crescere..
e mi piacerebbe dire anche che sua madre comprese che facendo cosi viziava solo suo figlio e non gli dava delle giuste indicazioni verso il mondo della donna..
ma preferisco non illudere..non illudermi..e quindi la storia termina cosi come terminano tante storie che iniziano dentro una casa qualunque di un paese qualunque..dove due persone vivono insieme ma non si dicono mai..la verità.
elaborazione di njara
Vi aspetto per l'utima pagina,
e con la scoperta della sorpresa per uno di Voi che sarà assegnata a fine personale .
due persone vivono insieme e non si dicono mai la verità...una frase che in questo periodo mi ha colpito molto...qualche giorno fa parlando con una nuova amica ho riflettuto che spesso la verità la taciamo anche a noi stessi...ma non tutti abbiamo la forza e il coraggio di dirci la verità...un sorriso
RispondiEliminaciao..belli i due brani...alcune frasi sembrano poesie..
RispondiEliminala luna prese l'ascolto e lo tramutò in musica
davvero creano immagini musicali...ciao..luigina
Mi piace il primo racconto in cui si vede il passaggio da un'emozione cupa, svogliata ad una splendente, luminosa e vitale. Bellissima la parte finale in cui Njara scrive "...sorrise ad un uomo ad una donna ad una bicicletta ad un...".
RispondiEliminaUn pò triste, intriso di tante parole non dette tra cui quelle di affetto tra una madre ed un figlio il secondo intenso racconto, una storia che fa riflettere. Un saluto ed un buon fine settimana a tutte e due, Njara e Carla!
Racconti straordinari, quando si vivono assieme ci dovrebbe essere sempre la sincerità... Ma già questo non è sempre possibile.
RispondiEliminaDue racconti che ti speri sempre in un fine migliore.
Un abbraccio a tutte e due Njara e Carla.
Con sincero affetto,
Tomaso
Ciao Njara,complimenti, sono racconti di vita, vere, ci rispecchiamo nei sentimenti nelle emozioni, nelle cose fatte, omesse, mi ha colpito specialmente il secondo racconto, mi e' piaciuto il tuo commento finale, di non terminare la storia con i due esiti scontati, ognuno puo' immaginare quello che vuole in base alle proprie esperienze, negative o postive, vivere insieme senza conoscersi e' triste, ma succede spesso... grazie baci rosa
RispondiEliminaCiao Carla buon week end a te e a tutti:)
Confermo il mio grande apprezzamento per gli scritti di Njara.
RispondiEliminaA lei e a Carla,un grande buona domenica!
Leggo con molto piacere che quest racconti di njara, Vi stanno tenendo molta compagnia, che al di là di Voi che lasciate uno scritto chi uno scritto...e ringrazio...il contantore sale di molto.
RispondiEliminaQuesto blog è diventato una vera e propria galleria virtuale, dove molti attingono per consocere le opere di bravi artisti.
Sono contenta che questa ia fatica vada ad appannaggio di tutti coloro che passano di qui.
grazie a tutti di cuore.
Due figure di donna contrapposte.
RispondiEliminaUna che torna a vivere, l'altra che invece si annulla ogni giorno di piu' per un figlio immeritevole...
D'altronde, non tutte le storie, soprattutto se ispirate ad esistenze reali, possono sempre essere a lieto fine...
Ciao Njara!E' sempre piacevolissimo leggerti!Ho pensato piu' o meno la stessa cosa che scrive Valeria nel suo commento!Comunque lasciare il finale sospeso è un maggiore spunto di riflessione e introspezione! Baci a te ,baci a Carla,non sono sparita,un attimo e arrivo,sono in caos fino al 15 giugno ma cerco di passare da tutte!Bacioni tua Prezzy!"
RispondiEliminaConcordo anche io...con ciò che scrivete
RispondiEliminaUn bacio a tutte.