E’ guerra..
Scritto e ideato da njara
La matta voglia di urlare mi prende e mi si strozza in gola..non debbo farmi sentire..nessuno deve vedermi..ci sono i nemici intorno..è guerra..e guerra sia mi son detto tanto tempo fa..ma da quanto sono qui?? Un mese un anno una vita…non li conto più i giorni ormai..conto soltanto il fischio delle bombe che scendono dal cielo…i mortaretti imberbi che mi si frantumano fra le gambe..le mine che debbo cercare di non calpestare con i miei piedi stanchi..è guerra..e guerra sia mi sono detto tanto tempo fa.
…ho una moglie a casa..due figli..no quasi tre..Anna sta per dare alla luce il terzo figlio..mi ha detto che è un maschio..lo chiamerò Filippo…o forse no..ma lo voglio vedere..voglio vedere il suo sguardo i suoi occhi che si aprono alla vita..voglio conoscere il suo sorriso…poi lo porterò alla partita e tiferemo insieme per la stessa squadra..mi piace avere un maschio…le mie due bimbe son cresciute…hanno cinque e sette anni…che carine che sono..hanno gli occhi di anna..sempre allegri sempre sorridenti…solo una lacrima spunta negli occhi di mia moglie..quando..si quando debbo ritornare in missione…allora mi giro..non la voglio vedere quella lacrima di dolore di separazione di dispiacere per una partenza che non sento più mia.
Ho quaranta anni…troppi per combattere..pochi per morire..ho terrore di morire..qualche anno fa non era cosi..ero spavaldo intrepido e audace..oggi ho paura di morire..di non poter più riabbracciare mia moglie le mie figlie e quel piccolo maschietto che ancora deve vedere la luce..
Lo chiamerò Filippo…mi piace il nome Filippo..mi ricorda un mio compagno di squadra..era attento quel ragazzo..attento e audace...non vigliacco come me che ho paura..non voglio più far la guerra…voglio tornare a casa..
.shhhh giù la testa capitano..
il capitano sono io…metto giù la testa d’istinto..quante volte ho messo giù la testa…giù la testa da piccolo..giù la testa da ragazzo…giù la testa da grande..poi mi sono arruolato e la testa l’ho chinata di nuovo per gloria per un pezzo di pane in più o forse solo per dimostrare a tutti che ero capace anche io di arrivare in cima…ma ora sono a terra..di cime ne vedo solo da lontano..e sono cime di montagne che non ho più voglia di valicare.
Quanti anni hai soldato??
Ventiquattro capitano.
Mi manca solo che si metta sull’attenti e che si faccia scoprire.
Comodo soldato comodo..come ti chiami??
Francesco.Matteo è il mio nome.
Signorsi signor capitano.
Mi scappa da ridere poi da piangere poi la rabbia mi sale in corpo…siamo qui nascosti in una radura e lui mi dice signorsi signor capitano.
Siamo uguali io e te..smettila di chiamarmi signor capitano.
Non posso…la gerarchia..
Qui non esiste gerarchia…in mezzo alle bombe non deve e non può contare la gerarchia…mi chiamo Matteo..ricordartelo…e mi chino per vedere se scorgo il nemico.
Non sento più niente..non vedo più niente...la pioggia inizia a scendere…mi volto…Francesco non c’è più…forse non c’è nemmeno mai stato..forse mi sono inventato un compagno che faccia da scudo alla mia paura.
Ho voglia di alzarmi di mettermi a correre di volare via in alto in alto dove osano le aquile..ma io non sono un’aquila sono soltanto un soldato che ha un proiettile in corpo e che forse fra poco morirà..non voglio morire..voglio vivere…voglio vedere mia moglie le mie figlie e quel piccolo frugoletto che fra poco nascerà..
..non sento più le gambe..ho un forte dolore al petto…Anna..Anna dove sei?!
Sono qui signor capitano..Matteo mi scusi..ora la porto in salvo..non vedo più nessuno...si appoggi a me..mi tenga stretto..siamo vicini..la guarnigione è a pochi passi..vedrà che andrà tutto bene..
È di nuovo qui..non me l’ero sognato e nemmeno immaginato..Francesco è qui e mi porterà in salvo..Dio ti ringrazio..la luce..quanti bagliori ho davanti a me..sono stanco..non so se ho voglia di guarire..poi se guarisco debbo tornare a combattere..è guerra..ma io non voglio più fare la guerra..non più guerra sia..basta con la guerra..basta con le paludi..basta con tutto quanto..voglio tornare a casa e dipingere le pareti di un giallo paglierino…poi ci metterò fiori e piante..e costruirò sedie e mobili..mi piace tanto intagliare il legno..farne delle cose belle e preziose..perché sono qui..perché sono in guerra?? Non è la mia guerra..è la guerra dei potenti..che se la facciano da soli la loro guerra invece che starsene sdraiati al sole con il cellulare in mano pronti a dare ordini mazzette e comandi..odio la guerra…ma è guerra..non più per me però.
Capitano stanno arrivando..ora la portiamo al campo..vedrà capitano ce la farà..è forte lei..ed io l’ammiro tanto.
Sospiro..poi sorrido poi mi rabbuio..
Non ammirarmi soldato per una patria che non ci appartiene..non sono cosi coraggioso come pensi..sarò considerato un vigliacco perché voglio tornare a casa senza medaglie ne bandiere...amo mia moglie soldato e le mie due figlie..e fra poco nascerà Filippo e voglio insegnarli a intagliare il legno..forse non sarà il mestiere più glorioso del mondo..ma la gloria qui fa morire invece io voglio vivere.
…lei non è un vigliacco capitano..lei è…lei è…lei è Matteo.
Grazie soldato..grazie Francesco..e grazie stelle grazie sole grazie cielo di farmi vedere di nuovo la mia famiglia..non tornerò più qui..ma sarete sempre con me..ovunque io andrò..ovunque io sarò..le stelle il cielo il sole non cambiano perché cambia il luogo..sono gli stessi in ogni direzione da cui li guardi..gli uomini no Francesco…gli uomini spesso purtroppo no.
Il cielo si volta..le stelle non ci sono..una leggera pioggia continua a cadere..sento le mani di due soldati che mi depongono sulla barella da campo..non sento più le gambe..forse però ce la faccio..forse torno a casa anche stavolta..ma domani..domani non sarò più qui a combattere una guerra non mia..domani…
È guerra capitano…combatti..
No signore..no signore!!!!
..ma non finisce qui....
Non solo poesie, ma anche prosa. Un racconto pieno del dolore e dell'angoscia che devono aver provato tutti i giovani di tutte le guerre, passate e presenti, buttati allo sbaraglio, verso un destino spesso crudele e lacerante.
RispondiEliminaSono sensazioni che ci appartengono solo per averle viste o lette, come in questo realistico racconto, essere coinvolti in prima persona in situazioni simili dev'essere allucinante, sia psicologicamente che materialmente,ci si attacca alle cose che contano e diventano pensieri fissi, uno stimolo per sopravvivere ed avere la forza di andare avanti, grazie Njara molto coinvolgente, complimenti, ciao Carla grazie anche a te, bacioni a tutti rosa.)
RispondiEliminaè un racconto di vita..uno dei tanti racconti che ho scritto che amo di più..
RispondiEliminaun sorriso a tutti..e non dimenticate la sorpresa finale eh..
..njara
grazie dolci amiche per esserci.bacione a tutte.
RispondiEliminaUna prosa che fa sentire il dolore della guerra... faccio mia questa frase "io non voglio più fare la guerra..non più guerra sia..basta con la guerra..." Un carissimo saluto per Njara e Carla!
RispondiEliminaCi sono Carlissima, non sono scomparsa, giuro!!!
RispondiEliminaSaluto anche Njara, dopo essermi tuffata in questo suo coinvolgente racconto, scritto con una carica di emozioni che pare quasi di trovarsi lì, accanto a quel soldato...sotto la pioggia, con la ferita che gli impedisce di muoversi, il pensiero agli affetti piu' cari, la sua vita...
Una storia molto attuale, mi ha fatto pensare ai nostri soldati in Iraq o in Afghanistan...
A quelli che purtroppo non sono mai tornati a casa, e che probabilmente non hanno avuto nemmeno il tempo di pensare prima che il fragore di una bomba scoppiata all'improvviso ce li portasse via per sempre...
I potenti non ci pensano mai quando mandano al massacro tante giovani vite...mascherando la reale situazione con l'alibi della missione di pace...
Complimenti a Njara, mi scuso per la divagazione...ma è talento anche saper indurre delle riflessioni su quanto si è scritto!!!
Un abbraccione Carlissima!!!
Coccola
il mondo è una guerra continua, mi auguro che nei cuori di tutti gli essere umani si faccia sentire la sete di pace
RispondiEliminaCarlissima, che belli i tuoi acquerelli dipinti pensando ai nostri uomini, e ai loro momenti di relax...solo il mio pare non conoscerli, mannaggia a lui e al suo lavoro!!!
RispondiEliminaVabbè, mi rilasso io al posto suo!
Un bacione e buona serata!
Dony
buongiorno Carla,come vanno le cose?
RispondiEliminaSpero bene,scommetto che sei indaffaratissima!
a presto
Mirta questa frase è anche mia..come non farcela nostra
RispondiEliminaMai più guerra..ma ahimè...
ciaoo Mirta cara.
Lo so che ci sei Coccola...non temo, so che ci seiii!!!
RispondiEliminaLe tue considerazione son osempre pertimenti Coccola...quindi vaiii sempre come vuoi tu. qui è la tua casa.
Ma il tuo uomo lo sa cosa si perde? Acci se avrò modo di conoscerlo..lo sistemo. .:-)))
CIAOO un abbraccio
ciaoo Giuseppe, ho inserito il tuo scritto per njara.
RispondiEliminaHai ragione su ciò che dici. un salutone
Lu..si sente che ansimo..ahahaha!!!
RispondiEliminaCHe maghetta che sei!
un grande abbraccio, ma tranqulla..ho la pellaccia dura e resistente per tutto. un bacio
leggo ...sempre...
RispondiEliminaPaura
L’ombra della paura
incombe silenziosa
nel buio della notte
un fantasma che si veste
delle voci del cuore
si nutre di pensieri
e dei tremori dell’anima
per poi sparire
ai primi raggi dell’aurora
lasciando l’impronta
sulla tua esistenza
un marchio d’infamia
che ti morde la vita.
e mi spiace
ciaooo Nino...bella anche questa tua poesia...molto bella..
RispondiEliminadove trovi anonimo, devi solo indicare il tuo nome. ciaooooo e grazie della visita a njara.
Coinvolgente e sconvolgente racconto.
RispondiEliminaMolto commovente ! Francesco e Matteo ,due uomini,due ragazzi !Che avrebbero potuto essere solo due amici lontano da li',invece loro malgrado,sono costretti ad essere un soldato e un capitano!
RispondiEliminaBaci da Prezzy!
vero Krilu.ti ringrazio. bacione
RispondiEliminaTremenda cosa la guerra, non si denuncia mai abbastanza.ciaooooo Prezzy e buon fine settimana
RispondiEliminaLa tragedia della guerra, che non viene mai denunciata a sufficienza!
RispondiEliminaMolto intenso questo brano. Alcune parole vibrano di dolore e speranza insieme. Queste in particolare:
RispondiElimina"Non ammirarmi soldato per una patria che non ci appartiene..non sono cosi coraggioso come pensi..sarò considerato un vigliacco perché voglio tornare a casa senza medaglie ne bandiere..."
Grazie per questa lettura!
Lara
Mi era sfuggito questo post.
RispondiEliminaJara a scritto delle cose che non le vive non lo può forse capire, io la seconda guerra mondiale la ho vissuta con tutte le sue brutte storie, spero che nessuno passa mai essere testimone di quello che succede nelle guerre.
Un abbraccio se anche in ritardo.
Tomaso