martedì 21 settembre 2010

...ED ANCORA : POESIE



Nel ricordare che Carla Castellani omaggerà qualcuno di Voi con il volume
"LA LINGUA CHE CI ACCADE"
nel quale ha collaborato inserendo alcune sue poesie 
continuo la personale della poetessa con
 ANCORA POESIE così definite :


POESIE ALL'ARIA APERTA





MARE D'INVERNO

Un volo alto si perde
e c'è silenzio di gabbiani nel mattino.

Lontano un immobile mare
si fonde e si confonde
in un immobile cielo.

Leggera l'onda lambendo la rena
sommerge impronte di passi
e d'umano passaggio
più traccia non resta.

Una sola grigia pennellata impasta
cielo
mare
spiaggia.

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L'opera scelta per illustrare questa poesia, è stata realizzata
ad acquerello, pennarelli e pastelli dall'artista Luigi del Greco
ed è risultata 1° classificata al Concorso di Arte indetto sul sito di Al-bo
avente come tema proprio il testo della poesia di Carla Castellani.
















LA RAGNATELA


Sul melo del giardino

esili filamenti

tesi fra ramo e ramo

a tessere l'agguato

mille perle di brina

stamane han catturato.



In un merletto lieve

di fili di cristallo

la trappola mortale

s'è mutata.

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Per gentile concessione dell'autrice
l'immagine scelta per illustrare questa  poesia, è intitolata
"Dormono prigionieri di un sogno" ed è stata realizzata dalla fotografa Nina Grioli














dipinto di Van Gogh




LA BARCA

Collana di luci danzanti
si specchia sull'acqua tranquilla
che culla con mano leggera
di madre amorosa e assonnata
lo scafo ormeggiato alla riva.

Gravida è l'aria salmastra
di un denso profumo di pece.
Sciaborda una piccola onda
fra la carena e la sponda
e la barca si dondola lieve
sognando ricami di schiuma
sulla sua coltre profonda.












dipinto di E.Groppi



L'ANGURIA


Intatta

fra i resti del banchetto

sola

una fetta d'anguria

bocca vorace al riso aperta

vermiglia ferita

che nel caldo meriggio

distilla

roseo succo zuccherino.


La polpa quasi sfatta

per estrema dolcezza

assediata è da un caparbio volo

di vespe e calabroni

che alla ridente bocca

alla ferita aperta

vanno a carpire

il dolce della morte.









immagine prelevata da Internet






SERA

Conosco
il respiro profondo del bosco
al calar della sera
quando immerso in liquida luce
d’un tratto sommerso è dall’ombra
che scura invade ogni anfratto
e d’un velo riveste ogni fronda.

Conosco
il languore del cielo
al calar della sera
quando il sole ratto scompare
e dietro le crode a lungo
rimane un bagliore
con toni di rosso e di viola.

Conosco
il fremito arcano che sfiora la valle
al calar della sera
retaggio di arcaici timori
e anch’io creatura di queste montagne
con l’ultimo squarcio di luce
trepida attendo
che la notte mi avvolga.

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Opera 1ª classificata
19° Concorso di Poesia inedita - V Sezione
Comune di Faenza
anno 2004







Le immagini inserite sono le stesse che Carla Castellani ha utilizzato per il suo sito.




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